Il suo nome era Tiger, Virgola, Gnu Gnu, ma per me era semplicemente Amore.
Quel vezzeggiativo che ti apre il cuore, perché da lì viene e ribolle nel sangue, dolce e caldo come solo l'Amore sa fare.
Tutto in casa parla di lui, dalla finestra aperta, al lavandino con i piatti sporchi.
E' un po' ovunque, nelle sue cose accatastate in un angolo del garage e nel filo tirato della poltrona che mamma aveva fatto rivestire prima del suo avvento.
Certe volte sono proprio felice, quando me lo sento addosso come una malattia che m'ha contagiato nel sorriso e nell'anima aprendomela così tanto a questa vita.
Altre mi chiedo perché questo dolore così forte proprio a me che veramente gli davo così tanto...
Sembra ingiusto ma c'è un perché, perché deve esserci!
Mi tengo sulla pelle quello che mi resta di lui e ne vado orgogliosa come una sposa della sua fede.
sabato 1 dicembre 2007
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