C’è una sola cosa che si scrive solo per se stessi, ed è la lista della spesa. Serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno.

Umberto Eco

venerdì 29 settembre 2017

Questa è difficile, questa è veramente difficile.

Mi ritrovo da sola, davanti alle mie regole.
Quelle che mi sono data per sentirmi una persona migliore, quelle che mi fanno sentire superiore.
Non ho mai pensato di non seguirle, ho sempre pensato che senza una morale non avrei trovato sonno la notte.
E ora sono qui, che cerco di barare perchè non voglio ammettere che sono come tutti gli altri e allora conto i giorni. Se non si fa sentire per 10 giorni io sono libera e intanto intesso le mie trame, come un ragno, che tanto odio.
Sono sola, davanti alle mie stupide regole, che riesco a distruggere tutto tranne loro e fuggo da tutto tranne che da loro, che cosa stupida, ma che paura. Che cosa sono io senza le mie regole?
Ho paura di perdermi.


giovedì 28 settembre 2017

Tutto quello che più mi fa paura degli altri sono io.

Del futuro non ho mai sopportato quando le persone tornano da me e non mi trovano più.
Alle volte vorrei esserci, vorrei esserci ancora.
Sarebbe tutto più semplice.

"Sei troppo."
Sono tanto troppo, troppo categorica, troppo razionale, troppo severa. Il mio cuore è il macchinario d'una fabbrica: prende, elabora, smista, conserva o distrugge. Povero cuore, che t'abbiamo ridotto così.

Ho capito che la mia mente ordina al mio cuore di trasmettere il perdono. Ma il corpo non percepisce il messaggio. Come posso rimettere la mano sulla stessa fiamma che mi ha bruciata? 
Così capisco perchè tu sei stato diverso. Perchè la tua pelle sotto la mia bocca è sempre un'emozione. Tu, l'unico. Vorrei aver imparato da noi, da quei tre giorni perfetti, fatti di parole difficili da dire, fatti di gesti difficili da ripetere. Siamo stati coraggiosi, per tre giorni.

mercoledì 27 settembre 2017

Lontana

Vorrei piangere, davvero,
o almeno ricordarmi come si fa.
Dici di non provare emozioni
ma qui c'è un vuoto che non ride
che non sa se prova sollievo
o dolore
cancella tutto
lasciando evanescenti tracce
come fantasmi.
Sono come quelle piogge
che arrivano dopo la siccità
all'inizio le piante rinascono
ma poi porto via tutto.
Non giudicarsi.
Ma come si fa?!?
Non essere triste

sabato 23 settembre 2017

IL CIBO PRENDE SUBITO IL POSTO DELLE CAREZZE E DEGLI ABBRACCI

“Proprio le caratteristiche che rendono l’allattamento un momento così speciale, finiscono per trasformarlo nella premessa della dipendenza che, in seguito, caratterizzerà l’alimentazione. Infatti, è in quei momenti che il cibo diventa lo strumento privilegiato per ricevere amore. Nella cultura umana il contatto fisico (a meno che non sia erotizzato) è bandito dalle relazioni, ma la necessità di condividere l’affettività trova nell’alimentazione uno spazio sostitutivo, lecito e incentivato culturalmente. Durante l’allattamento (in un periodo in cui la mente non ha ancora sviluppato una propria capacità critica) in seguito alla mancanza di fisicità e continuità nel rapporto tra mamma e bambino, s’imprime nelle percezioni la sensazione che mangiare soddisfi il bisogno d’amore, e il cibo prende il posto delle carezze e degli abbracci di cui tutti i piccoli hanno bisogno per sopravvivere.” Dott.ssa Carla Sale Musio

giovedì 21 settembre 2017

Alle volte mi accorgo che c'è troppo mondo fuori di me e mi assale la chiusura totale. C'è così tanta varietà di esseri umani che se li guardo davvero mi viene la nausea. Mi sono accorta di quanti sono gli esseri umani. Tanti. Che non si possono raggruppare in insiemi e sotto insiemi per diminuirne il numero. Stanno ognun per sè e non ci posso fare nulla.