
Ogni gesto è oggetto di egoismo e non vedo cosa mi lega ancora alle responsabilità se non la paura.
Però zaino in spalla e gatto al fianco...in marcia verso un lungo peregrinare.
Il mondo non m'appartiene.
Non questo fatto di metropoli e falsi miti, non questo racchiuso in una scatola di luci dall'architettura incerta...dicono moderna!
Vorrei riprendermi la natura e i colori deviando per boschi e giungendo al mare per cercare la tempesta!
Non è un cercarmi, non è una mancanza quella che devo colmare, è un semplice fuggire.
Non voglio fare come l'eremita che rinuncia a sè, voglio tenermi e vivermi in tutta me stessa non concedendomi agli altri.
Ai loro petulanti giudizi, ai loro sguardi di rassegnazione, invidia e rabbia.
Neanche mi rimane la voglia di una casa perchè adesso pare che non esista cosa che possa trattenermi. Niente giardini e grandi vetrate che immagazzinano ameni e statici paesaggi.
Nessuna voglia di vivere così come dobbiamo vivere...attaccati alla vita!
Così cerco di fare una lista di "perchè sì" non difficili da trovare, sempre gli stessi che mi tengono ancorata.
Perchè chi fugge è codardo e c'è qualcosa che non te lo perdona, che anche a mille miglia ritornerà l'insoddisfazione che non hai combattuto, ma semplicemente evitato.
Vedere un mondo lontano non m'insegnerà a vedere perchè è vicino che devo imparare a notare, riempirsi gli occhi di cose non m'insegnerà a cercare particolari.
Il mondo visto nell'insieme dev'essere spettacolare ma è nel dettaglio che diventa vero.
Se penso che ancora ho da imparare tutto questo prima di concedermi di "staccare" mi sento già vecchia e rassegnata.
Incatenata dalla responsabilità di dare e fare per ripagare qualcuno che neanche me lo ha chiesto.
Solo codarda.
Nessun vestito da sposa per attraversare l'inferno.
La fiducia è morta con la consapevolezza.
L'idea della libertà racchiusa in un carcere di massima sicurezza.
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