C’è una sola cosa che si scrive solo per se stessi, ed è la lista della spesa. Serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno.

Umberto Eco

martedì 21 ottobre 2008

Dualismo

Hai mai notato come in una persona crescano contemporaneamente l'attitudine al bene e al male?! Se così non fosse si creerebbe un disequilibrio e forse ciò porterebbe alla pazzia. Strano come la volontà di diventare un angelo porti ad un odio così profondo verso ciò a cui tendiamo con tanta speme e ci tramuta nel demone più vicino a colui che è caduto. Più fai del bene più sai fare del male. Più conosci l'animo umano più potresti manipolarlo a tuo piacimento, cos'è che spinge a non farlo?! Sinceramente non il mio karma, dato che non m'interessa minimamente. Strano sentir combattere due titani questa infinita lotta dentro di me, sono così opposti, il bene estremo ed il male estremo e si combattono amandosi e con la consapevolezza che la vita senza l'altro sarebbe vissuta a metà. Non sono il diavoletto e l'angiolino dei cartoni animati, sono qualcosa di gigante e si muovono pesanti e antichi di milioni e milioni d'anni. Si può non essere onorati di essere il loro campo di battaglia?!? Tutto questo in me e per me, stupenda ogni ferita, stupendo ogni volta che qualcuno cade, stupendo come si aiutano l'un l'altro ad alzarsi confondendo a volte i loro ruoli e come subito ricomincino a lottare con tanta violenza però non c'è mai pace...non c'è proprio mai e io mi chiedo chi siamo noi per volere la pace mondiale se non sappiamo portarla in noi stessi? Non si è capito nulla di ciò che siamo, ci crediamo creature divine là dove non lo siamo e ci sentiamo le più infime creature là dove siamo dio.
Come pensare di fermare guerre e odio, di esplorare galassie e portare da noi cose che per natura non ci appartengono, quanto saranno inutili le sonde spaziali che inquinano le nostre stelle di pezzi d'uomo quando ancora non sappiamo chi siamo?!?
Mi chiedo quanto sia stato deriso e frainteso il grande jolly d'Atene quando diceva "conosci te stesso", immagino già le risposte dette con un tono quasi di derisione "caro Socrate, io so chi sono, sono Nicoletta, abito a Firenze e studio per diventare architetto". Che nausee deve aver avuto tutte le volte il povero Socrate chi sa quanto ha compatito colui che s'identificava nel proprio nome. Pensaci l'uomo ogni volta che trova qualcosa di sconosciuto gli da un nome, come se così fosse tutto più chiaro, quell'erbaccia con protuberanze spugnose non è un qualcosa di schifoso ma affascinante è un qualcosa che molto probabilmente ha un nome in latino, se chi l'ha "trovata" è stato tanto magnanimo da non metterle il suo nome. Quindi va tutto bene...io sono Nicoletta, tu sei Sempronio e tutti gli altri hanno un altro suono che emesso li costringe a voltarsi e a salutarci, ma con che coraggio rispondiamo alla domanda "chi sei?" dicendo "sono Nicoletta"?! Non ho la più pallida idea di cosa sono veramente, sicuramente qualcosa che c'incastra poco con "Nicoletta" e un po' di più con "Nico". Perfetto, oggi mi sono sdata scrivendo così tante volte il mio nome, ho un ego soddisfatto come non l'avevo mai avuto.

2 commenti:

$pooky Hunter ha detto...

Voler scoprire qualcosa prima di aver scoperto se stessi non è un peccato.
Da sempre l'uomo studia il mondo per capire se stesso.
Le vocine che animano la nostra testa sono frutto della nostra fisiologica schizofrenia. Siamo noi che le controlliamo e per comodità fingiamo di esserne allo scuro. È più facile obbedire che comandare. I veri saggi sono quelli che hanno vinto questa pazzia.

MacchiaNera ha detto...

Era una mail che avevo spedito anni e anni fa. In realtà "Dualismo" è una poesia di Arrigo Boito che adoro...e la mia non era che una scopiazzatura nella prima parte.
Per quanto riguarda la seconda parte non ci vedo niente di male nel voler scoprire il mondo prima di se stessi ma alla domanda "chi sei?" mi piace sentirmi rispondere "non lo so!"