C’è una sola cosa che si scrive solo per se stessi, ed è la lista della spesa. Serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno.

Umberto Eco

giovedì 6 settembre 2007

Virgola e a capo

Tutti abbiamo un piccolo vuoto dentro da colmare con qualcosa, il difficile è capire con cosa dobbiamo riempire questo pezzettino di noi.
Strano a dirsi...io avevo bisogno d'un gatto!
Alle volte ciò che manca è fiducia, comprensione, amore e arriva da noi stessi, da un collega o da un figlio ed invece io avevo bisogno d'una compagnia silenziosa e gorgogliante.
E' come se avesse riportato a galla una parte ormai riposta della mia persona, quella che sa di non essere del tutto "normale".
La gente cerca sempre di distinguersi da una massa che neanche conosce, io nella mia vita invece ho sempre cercato di fare il contrario, uniformarmi a tal punto d'essere invisibile tra la gente e solo a tratti osservata. Avrei voluto esser vista solo da persone speciali che non vedessero me ma quell'alone di pace che stavo cercando di costruirmi attorno da anni. Ma non è così facile quando poi ti guardi allo specchio e noti i canini appuntiti o un orecchio da elfo, il carnato troppo pallido e le spalle da fumetto. Mi fissavo in quello specchio sicura che da un momento all'altro quell'immagine avrebbe preso a burlarsi di me cambiando il colore degli occhi e lasciandomi lì da sola senza riflesso.
Io non sono che il frutto di una generazione cresciuta a favole e parabole, che ha imparato così che il mondo d'umano ha ben poco. Eppure sforzandomi, esiliandomi e osservando ero riuscita a perdere questo stato leggero di fiaba che aleggiava sulla mia vita, vedendo allo specchio solo una persona in ritardo. Finalmente non ero più io, ma solo un qualcosa ingoiata dal tempo che passa e altro non avevo da pensare che a prepararmi, correre e affermarmi.
Finché...non è tornato un gatto.
Nei suoi occhi verdi ho rivisto l'esilio d'un tempo dal mondo, lui così fiero e soddisfatto di un'esistenza solitaria. Quasi che con la sua vicinanza potesse parlarmi e ricordarmi che non siamo del tutto diversi, che non sono costretta a colmare un vuoto riempiendo quello e creandone un altro, che posso prendermi i miei spazi di luce e di giochi ma con quegli occhi verdi e vecchi alla sola età di cinque mesi sembra sapere più di ciò che pensavo d'aver imparato in 24 anni. Ho ancora da cercare...

1 commento:

Irene ha detto...

ciao e benvenuta nel mondo dei blog! tanti complimenti per come scrivi!