C’è una sola cosa che si scrive solo per se stessi, ed è la lista della spesa. Serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno.

Umberto Eco

sabato 27 ottobre 2007

Cosa rimane della fine di una festa...

Mi chiedo quand'è che mi sono persa...
Eppure prima ero diversa, in quel mio odiare la vita la vivevo succhiandone avida ogni notte.
Ora mi ritrovo qualcosa che sa di rassegnazione, venduto per un sogno d'un futuro e non mi ritrovo.
Non sono nelle scelte che prendo, non ho la voglia di buttarmi e rischiare per paura di distruggere questa lieve e fragile felicità.
Mi sento così lontanamente me che fa un male terrificante.
Niente feste dove sbattere la testa e ritrovarsi con degli sconosciuti in angoli spersi del mondo.
Niente pellegrinaggi di locale in locale, finiti disastrosamente in una patata lessa con maionese nella cucina di un'amica che sorridendo dice"che schifo di serata!".
Niente coccole gratuite così giusto per il gusto che sei te e non qualcun'altro, perchè qualcuno ti rivede dopo tanto tempo, perchè ti deve consolare da una brutta caduta o perchè ci condividi il disprezzo per la vita e in questo due anime affrante si devon dare conforto.
Ma ogni ricordo nel caos della gente è brevemente legato ad un ragazzo, qualcuno che per un momento m'ha amato in silenzio e io ne ho goduto, da merda, non ricambiando, ma succhiando nel profondo questo breve corteggiamento.
Ma mi manca essere acclamata a gioia da una folla di gente ed avere l'amica con cui concludere la serata, magari stanche ed ubriache, abbracciate a guardare l'alba come se domani potessimo morire e non ce ne importasse niente.
Ora io per amore allontano probabili carezze, lame per chi mi ama, allontano amici che mi accompagnavano in questa allegra caduta e certe feste in cui so che qualcuno potrebbe trovarmi e rinfacciarmi di non avergli dato quanto avrei dovuto.
Non ho più quella forza che avevo un tempo, ora tutto mi ferisce e ho paura di morire!

giovedì 18 ottobre 2007

ed è solo pensiero...


Pioggia di stelle in una scatola di carta!
Ancora ne sono piena fino ad uscirne in lacrime.
Cosa può accadere di più bello nella vita d'esser amati?!?
La gioia d'una sorpresa quando non te l'aspettavi e quel sapore di noi in boccetta rosa.
Non so cosa ci sia di più bello d'una persona che ti conosce e ti vuol bene per ciò che sei, indipendentemente da quanto gli dai, in sostanza solo perché esisti.
Così oggi son piena di stelle per la vita e vorrei che il mondo esplodesse della mia luce...della tua luce, che abbaglia e acceca chi non è pronto per guardarti, ma così potente che nessuno può ignorarti.
Buona vita mia piccola rosa nera!
GRAZIE!

martedì 16 ottobre 2007

a ognuno il suo miglio verde

Paul: John…Devo chiederti una cosa molto importante ora.

John: So cosa mi vuoi chiedere, non c’è bisogno di dirlo.

Paul: No devo farlo, devo, devo chiedertelo. John… Dimmi cosa posso fare per te! Vuoi che ti lasci uscire di qui? Eh? Che ti lasci scappare?!? Vedi fin dove puoi arrivare?

John: Perché faresti una cosa tanto stupida?

Paul: Quando sarò al cospetto di Dio Padre, il giorno in cui mi giudicherà e mi chiederà perché mai io ho.. ho ucciso uno dei suoi veri miracoli viventi che cosa gli potrò rispondere? Che era il mio mestiere?…Il mio mestiere…

John: Tu devi dire a Dio Padre che hai fatto una gentilezza.
Lo so che soffri e ti preoccupi, te lo sento addosso, ma adesso però la devi smettere.
Io voglio farla finita una volta per tutte, davvero!
Sono stanco capo.
Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia.
Stanco di non poter aver mai un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché.
Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno ad altri uomini.
Sono stanco di tutto il dolore che io sento e ascolto nel mondo ogni giorno, ce n’è troppo per me, è come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre, continuamente.
Lo capisci questo?

Paul: Si John, credo di sì!


Decidiamo di dire basta al mondo per il dolore, imprechiamo, preghiamo, imploriamo un "basta!".
Ci voltiamo verso il demonio e chiediamo un'alleanza.
Ci spostiamo verso dio e chiediamo "perchè a me?".
Poi quando nessuno risponde guardiamo dentro di noi e cerchiamo una risposta per arrivare ad una fine e sembra che il dolore sia troppo per sopravvivere perchè mangia dentro qualsiasi cosa e puoi ignorarlo, sopportarlo o soffocarlo ma rimarrà lì finchè non ottieni ciò che vuoi.
Poi trovi quell'amico che ti dice dove stai andando e perchè e tutto finisce.
La corazza si racchiude e niente entra e niente esce...
Alla fine sì, era quello che volevo, io ora ho ottenuto il mio paradiso, a 25 anni ho tutto.
Non so da quale parte mi abbiano ascoltata e alle volte mi capita di fermarmi a chieder quale sarà la pena per tutto questo, perchè certe creature non dovrebbero smettere di soffrire, perchè non c'è logica in quello che ho avuto e in ciò che ho ottenuto.
Alle volte mi chiedo se era tutto solo nella mia testa e sa da sola sono guarita da una latente pazia, eppure quanto egoismo mi sento addosso nel non voler neanche guardare fuori dalla mia finestra!

giovedì 11 ottobre 2007

Amicizia contaminata

Qualche anno fa mi sarebbe crollato il mondo addosso...
Sinceramente non ricordo un periodo in cui io non abbia avuto il carattere che ho ora.
Non ricordo quanto e quale peso davo ad un commento o ad uno sguardo.
Non ricordo quanto volevo uniformarmi.
Non ricordo quanto mi sentissi inadeguata.
Eppure sono sicura che un tempo io non ero così e un po' mi fa paura essermene dimenticata.
Qualche anno fa aver dato tanto ad una persona ed esserne tradita in quell'angolino di cuore che le avevo dato probabilmente si sarebbe rotto qualcosa e mi avrebbe fatto molto più male di adesso.
Alla fine le persone da cui ti lasci circondare sono un po' la tua forza e la tua vita.
Credi di trovare persone a cui vale la pena dedicare tempo e pensieri e tutto viene diviso in tante parti possibilmente uguali tante quante sono quelle persone.
Certe volte perchè dedichi troppo tempo a qualcuno qualcun'altro si sente escluso fino a sparire lentamente. Ci si accolla problemi trppo grandi per piccole menti pensando che la vita non può essere vissuta in preda a certi tormenti, ma poi quando il tormento ce l'hai tu la persona sparita scopri che era proprio quella che ti serviva.
Perdiamo qualcosa lungo la strada, questo è sicuro, è tanto brutto perder se stessi quanto brutto perdere gli altri eppure un giorno non ci ricodreremo neanche più d'aver sofferto.
Fino ad ora ho perso solo due persone che ritenevo importanti. Difficile da spiegare come cosa, perchè è più una sconfitta che un effetto.
In realtà sono strane le cause, se non chè ti sei accollata un ruolo che non puoi supportare.
Sono solo due persone in mezzo ad un mare. Il mio demone mi chiede "perchè sei legata a due fallimenti quando le conquiste son così tante?!?"
E sinceramente ancora non so rispondere.
Probabilmente ho paura di perdere così ancora qualcuno, del quale però, veramente, non potrei fare a meno.
Ho paura d'esser ferita un giorno in quel piccolo punto in cui mi ritrovo mortale e a quel punto niente e nessuno potrebbe far rimarginare il taglio e allora forse m'attenderebbe solo la morte...
Non riesco ad immaginare come fanno a vivere coloro che più di due volte hanno dovuto scontrarsi con questo dolore, perdere questa piccola parte d'amore ed avere la forza di continuare ad affidarsi agli altri.
Io devo solo ringraziare il cielo d'avermi fatto un po' innamorare di tante persone che proprio si meritavano d'essere amate, fa capire che forse vale la pena rischiare di soffrire.

mercoledì 3 ottobre 2007

Scovare il covo delle streghe

Halloween!
Come festeggiare il 31 ottobre...
Non è una festa come tutte le altre. E' un giorno in cui l'energia circola in una maniera veramente speciale e qualcosa si deve proprio fare. Una strana voglia di ballare... Non so perchè ma questo è un giorno in cui gli occhi mi brillano, quasi come se fosse assieme il mio compleanno e Natale, ma porta in sè una gioia più speciale. Ho proprio voglia di ridere, non pensare e travestirmi come un personaggio di una fiaba!
Alla fine parliamo di Samhain, anche se conosciuta con nomi come Vigilia di Novembre, Ognissanti, Halloween, Festa delle Anime, Festa dei Morti, Festa delle mele, sempre un Sabbat rimane.
Per le streghe Samhain segna la morte simbolica del Dio Sole, ed il Suo passaggio nella “terra della giovinezza,” dove Egli attende la rinascita dalla Dea Madre a Yule (circa il 21 dicembre).
Una volta indicava il tempo del sacrificio. In alcuni luoghi era il momento in cui gli animali venivano macellati per assicurasi il cibo per tutta la durata dell’inverno. Il Dio (identificato con gli animali) cadeva per assicurare la continuazione della nostra esistenza. Samhain è un momento di riflessione, per guardarsi indietro nell’anno trascorso, per venire a patti con l’unico fenomeno della vita sul quale non abbiamo controllo, la morte. In questa notte la separazione tra la realtà fisica e quella spirituale è sottile.
E adesso ad ognuno la decisione di come festeggiare...
Io probabilmente prenderò il mio cappello da strega (Silvia ti adoro!) e andrò a Borgo a Mozzano (Silvia ti adoro!).

martedì 2 ottobre 2007

Esistono le fate...

Oggi volevo intrappolare nella mia rete una persona proprio speciale... Ci lega un rapporto particolare, un sentimento d'amore come fra madre e figlia, o come fra sorelle, anche come fra amiche ma più che altro è quasi come amare se stessi. Ci siamo viste crescere in un mondo del tutto diverso, come se fossimo creature provenienti dallo stesso pianeta e capitate in questo per caso! Lontane chilomentri parallelamente si sviluppavano le nostre vite. Non ci sono mai state grandi telefonate o molte lettere, funzionava così: quando c'incontravamo diventavamo inseparabili! Una volta le avevo scritto una cosa speciale che non le ho mai fatto leggere. Oramai saranno passati almeno 5 anni e oggi ho deciso d'affidare questo messaggio al mare... chi sa se prima o poi...

Oggi vorrei ringraziarti.
Solo ringraziarti d’esistere in questo mondo.
So quanto ti ha fatto male e forse so anche che il nostro amore ci ha salvate, perché io qui, senza di te, non ci stavo.
So che solo tu sai cosa siamo noi e solo noi sappiamo.
Ti guardo come madre orgogliosa, mi lascio cullare come la più indifesa delle creatura e grazie per non avermi giudicata, d'avermi comunque sempre amata e capita, così nel profondo che io ti ringrazio perché più simile a me dell’intero universo conosciuto sei accanto a me un pugno di stelle e ti giuro che la vita è molto meno buia e io molto meno sola.
Per noi ancora c’è tutta un’eternità, ci confronteremo, ci scontreremo, ci conforteremo e nessuno ci capirà mai quando e quanto amiamo, ma io so che cosa sei e tu sai che cosa sento e tutti gli altri possono pensare che la nostra vita è sbagliata tanto nessuno sa cosa vuol dire viverla. Non sa cosa vuol dire viverla attraverso due occhi curiosi che brillano nei giorni di pioggia come in quelli di sole. Possono essere invidiosi, possono volerli per una vita o per una notte, possono temerli perché sanno quanto scavano e cosa prendono. Io so di amare i tuoi occhi, perché quando ci guardiamo e ci capiamo vedo solo colori e bellezza e so che tu mai ti sei riflessa nei miei come su di uno specchio sporco. Forse quando smetteranno di volerci capire sapranno che non siamo altro che qualcosa che ha assaggiato fili d’erba nuovi e pomodori appena colti mentre in cima ad un albero sputavamo a terra per osservarci mentre precipitavamo dentro una goccia d’acqua. Allora sì amica mia che avremo cambiato il mondo ed ognuno ballerà quelle note nascoste che sembra sentiamo in pochi, fermerà la macchina per permettere ad una chiocciola d’attraversare la strada, sorriderà a tutti quelli che incontrano ogni mattina l’alba della tua bocca e nessuno si sentirà più solo e nessuno ci lascerà più come tu non mi hai lasciata ed io…oggi vorrei ringraziarti.