Io non sono una giocatrice d'azzardo.
Non ho mai fatto scelte in base a delle previsioni.
Non ho mai contato le mie parole.
Me ne sono sempre andata quando magari dovevo restare.
Non ho mai capito come si facesse ad amare il gioco d'azzardo.
Vedere che stai perdendo, aspettare, riprovare. Non perdere mai la speranza.
No, io non ho la flemma del giocatore che riesce anche a non sudare.
Io prendo tutto, tutto quello che sono, tutto quello che ho fatto, che è tutto quello che ho. Prendo tutto questo, con quel dolore lancinante alle dita delle mani, e punto tutto, tutto, una sola volta, sul rosso.
E tutte le volte, la ruota, pare che non smetta mai di girare.
domenica 29 marzo 2015
martedì 24 marzo 2015
Sogno incosciente
Era tutto il giorno che il telefono squillava, messaggi, notifiche, probabilmente anche due o tre chiamate perse.
Ma lei non lo prendeva dalla borsa, continuava a camminare e ridere.
Lo guardava come se dovesse impararlo per ricordarlo per sempre.
Cercava di compiere solo gesti quotidiani, s'impegnava a mettere un piede davanti all'altro.
Lo carezzava solo con gli occhi.
Non si poneva alcuna domanda.
Lì.
Ad un certo punto arrivarono in un bar, lui si tolse il cellulare dalla tasca e lo poggiò sul tavolino. Lei girò lo sguardo altrove.
"Cosa c'è?" Le chiese
"È l'ora..."
"Pensi che sia tardi?"
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime: "È che non lo voglio sapere... non lo voglio sapere se sto sognando."
Ma lei non lo prendeva dalla borsa, continuava a camminare e ridere.
Lo guardava come se dovesse impararlo per ricordarlo per sempre.
Cercava di compiere solo gesti quotidiani, s'impegnava a mettere un piede davanti all'altro.
Lo carezzava solo con gli occhi.
Non si poneva alcuna domanda.
Lì.
Ad un certo punto arrivarono in un bar, lui si tolse il cellulare dalla tasca e lo poggiò sul tavolino. Lei girò lo sguardo altrove.
"Cosa c'è?" Le chiese
"È l'ora..."
"Pensi che sia tardi?"
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime: "È che non lo voglio sapere... non lo voglio sapere se sto sognando."
lunedì 16 marzo 2015
Le grandi cose sono fatte dalla somma di molte piccole cose.
Non è più facile sapere che non si è soli in questa malattia chiamata vita.
I sintomi sono gli stessi e la febbre la sento a tempi alterni, un giorno brucia tutto e l'altro solo brividi di freddo.
"La normalità è una strada lastricata: è comoda per camminare, ma non vi cresce nessun fiore."
La passione ti porta a vedere con una lucidità devastante ed una volta assaporata la bellezza senti come se non potesse mai possederti veramente.
Più la osservi e più ti senti disgiunto come se fossi sbagliato, come se in te non albergasse niente di altrettanto naturale.
"La poesia ci circonda ovunque, ma metterla per iscritto non è facile quanto vederla."
Ti senti come un bimbo staccato, appena nato, da sua madre. Ti sembra di non appartenere e tutto quello che vedi riflesso nelle persone ti genera un misto di tenerezza e gelosia. Così lontani dal capire cosa li circonda ma così inseriti nel disegno che ad un tratto diventan belli anche loro e non puoi fare a meno di amarli momentaneamente... di cercare la loro mano per essere parte del dipinto.
"Credo non ci sia nulla di più artistico che amare la gente."
Un attimo in cui smetti di guardare da fuori, smetti di guardarti dentro e t'irradi in quel sole finchè non brucia la pelle, finchè non fa male agli occhi, finchè l'afa non soffoca nessun altro otre te.
"Il pescatore sa che il mare è pericoloso e la tempesta terribile, ma non hanno mai ritenuto questi pericoli sufficienti per trattenerli a riva."
Destinati all'esilio, a vivere come se fosse una malattia che un po' la odi e un po' impari ad apprezzarla.
Sai che alla fine dei conti, anche se salti spesso nei dipinti, sarete soli tu e lei, come una condanna. Ed ogni volta ti chiedi quanto ne valga la pena usare la tua energia per un solo balzo, che poi non sai mai quanto tempo ti è concesso, appena assaporato vieni risputato fuori come se fossi disgustoso.
"Che sarebbe la vita senza il coraggio di tentare qualcosa?"
Allora valuti bene "il quando", "il come" ed "il perchè" ma sostanzialmente non rinunci mai a cercare l'appartenenza perchè sei veramente vivo solo finchè ami qualcosa, finchè hai la speranza d'esser amato da qualcosa...
"Ama molte cose, perchè è in questo la vera forza, e ciò che si fa con amore è ben fatto."
...Nonostante tu sia profondamente sbagliato.
Nonostante tu sia la medicina per le loro malattie:
la visione esatta di un mondo che gli altri occhi percepiscon distorto;
l'amore profondo, quello che dai senza volere un riscontro.
"Vorrei solo che mi accettassero per quel che sono."
Vorrei solo che mi accettassero con la pelle bruciata, con gli occhi chiusi e la bocca serrata. Perchè in realtà io non starei male in quel quadro se solo si riuscisse a capire che "non c'è blu senza giallo e senza arancio."
Ma anche se non arriveranno mai a comprenderlo "penso spesso che la notte è più viva e intensamente colorata del giorno."
Nella notte noi, pochi, tristi e magnifici spettatori.
Così impegnati a saltare, fra la gioia del non esser rinchiusi al dolore profondo di non essere inclusi.
Ci osserviamo per un attimo eterno, ci riconosciamo e fuggiamo.
Che senso ha vedere altri occhi lucidi guardare verso i colori?!?
I sintomi sono gli stessi e la febbre la sento a tempi alterni, un giorno brucia tutto e l'altro solo brividi di freddo.
"La normalità è una strada lastricata: è comoda per camminare, ma non vi cresce nessun fiore."
La passione ti porta a vedere con una lucidità devastante ed una volta assaporata la bellezza senti come se non potesse mai possederti veramente.
Più la osservi e più ti senti disgiunto come se fossi sbagliato, come se in te non albergasse niente di altrettanto naturale.
"La poesia ci circonda ovunque, ma metterla per iscritto non è facile quanto vederla."
Ti senti come un bimbo staccato, appena nato, da sua madre. Ti sembra di non appartenere e tutto quello che vedi riflesso nelle persone ti genera un misto di tenerezza e gelosia. Così lontani dal capire cosa li circonda ma così inseriti nel disegno che ad un tratto diventan belli anche loro e non puoi fare a meno di amarli momentaneamente... di cercare la loro mano per essere parte del dipinto.
"Credo non ci sia nulla di più artistico che amare la gente."
Un attimo in cui smetti di guardare da fuori, smetti di guardarti dentro e t'irradi in quel sole finchè non brucia la pelle, finchè non fa male agli occhi, finchè l'afa non soffoca nessun altro otre te.
"Il pescatore sa che il mare è pericoloso e la tempesta terribile, ma non hanno mai ritenuto questi pericoli sufficienti per trattenerli a riva."
Destinati all'esilio, a vivere come se fosse una malattia che un po' la odi e un po' impari ad apprezzarla.
Sai che alla fine dei conti, anche se salti spesso nei dipinti, sarete soli tu e lei, come una condanna. Ed ogni volta ti chiedi quanto ne valga la pena usare la tua energia per un solo balzo, che poi non sai mai quanto tempo ti è concesso, appena assaporato vieni risputato fuori come se fossi disgustoso.
"Che sarebbe la vita senza il coraggio di tentare qualcosa?"
Allora valuti bene "il quando", "il come" ed "il perchè" ma sostanzialmente non rinunci mai a cercare l'appartenenza perchè sei veramente vivo solo finchè ami qualcosa, finchè hai la speranza d'esser amato da qualcosa...
"Ama molte cose, perchè è in questo la vera forza, e ciò che si fa con amore è ben fatto."
...Nonostante tu sia profondamente sbagliato.
Nonostante tu sia la medicina per le loro malattie:
la visione esatta di un mondo che gli altri occhi percepiscon distorto;
l'amore profondo, quello che dai senza volere un riscontro.
"Vorrei solo che mi accettassero per quel che sono."
Vorrei solo che mi accettassero con la pelle bruciata, con gli occhi chiusi e la bocca serrata. Perchè in realtà io non starei male in quel quadro se solo si riuscisse a capire che "non c'è blu senza giallo e senza arancio."
Ma anche se non arriveranno mai a comprenderlo "penso spesso che la notte è più viva e intensamente colorata del giorno."
Nella notte noi, pochi, tristi e magnifici spettatori.
Così impegnati a saltare, fra la gioia del non esser rinchiusi al dolore profondo di non essere inclusi.
Ci osserviamo per un attimo eterno, ci riconosciamo e fuggiamo.
Che senso ha vedere altri occhi lucidi guardare verso i colori?!?
mercoledì 11 marzo 2015
Un ponte lascia passare le persone
A Berlino ti danno una mano.
Al ristorante, in metro, per strada.
Non sembra abbiano fretta e ci tengono ad aiutarti, non se ne vanno finchè non capiscono che hai capito.
Non accelerano il passo scusandosi perchè hanno un impegno, non si scusano perchè non sanno l'inglese o non desistono perchè il tuo inglese è veramente tremendo per esser compreso. Semplicemente sono presenti, in un modo tenero, pieno di tentativi, che non ti fa sentire mai sola in quella grande città.
A Berlino si tengono per mano.
Al ristorante, in metro, per strada.
Non si tengono a braccetto, non sembra cerchino supporto o protezione, sembra che vogliano camminare assieme.
Si tengono per mano i ragazzi, le ragazze e le coppie etero di qualsiasi età, come a dire: "ci sono ora e ci sarò dopo e non perchè hai bisogno e devo supplire le tue mancanze, ma perchè assieme faremo un percorso, ricco di tentativi, che non ti farà mai sentire sola... in quella grande città!"
Al ristorante, in metro, per strada.
Non sembra abbiano fretta e ci tengono ad aiutarti, non se ne vanno finchè non capiscono che hai capito.
Non accelerano il passo scusandosi perchè hanno un impegno, non si scusano perchè non sanno l'inglese o non desistono perchè il tuo inglese è veramente tremendo per esser compreso. Semplicemente sono presenti, in un modo tenero, pieno di tentativi, che non ti fa sentire mai sola in quella grande città.
A Berlino si tengono per mano.
Al ristorante, in metro, per strada.
Non si tengono a braccetto, non sembra cerchino supporto o protezione, sembra che vogliano camminare assieme.
Si tengono per mano i ragazzi, le ragazze e le coppie etero di qualsiasi età, come a dire: "ci sono ora e ci sarò dopo e non perchè hai bisogno e devo supplire le tue mancanze, ma perchè assieme faremo un percorso, ricco di tentativi, che non ti farà mai sentire sola... in quella grande città!"
mercoledì 4 marzo 2015
Questione di confini
Amo aspettare, non ho fretta.
Non ho mai fretta per niente, perchè so che tutto arriverà, arriverà quel film al cinema, uscirà finalmente il libro, aprirà quel locale, io partirò per un viaggio e tu mi risponderai al messaggio.
Sarà un cuore, perchè è sempre un cuore ed io sorriderò tutta, anche nella pancia.
Sorrido sempre quando mi arriva quel cuore perchè mi sciogli in una tenerezza che alle volte penso non m'appartenga... che sia solo tua.
Vorrei essere per tutti ciò che sono davanti ai tuoi occhi, tu che non vuoi dimostrarmi alcuna forza e che insieme semplicemente siamo.
Amo aspettare quando non ho fretta di leggerti, di sentirti, di vederti, quando non ho bisogno di te per fare il punto ed andare avanti, quando la mia voce sola può essere un sufficiente riassunto.
Amo aspettare quando non ho paura di perderti, che ti dimentichi, perchè io non riesco ad elemosinare tenerezza ed è uno schifo in tutta questa forza.
Non ho mai fretta per niente, perchè so che tutto arriverà, arriverà quel film al cinema, uscirà finalmente il libro, aprirà quel locale, io partirò per un viaggio e tu mi risponderai al messaggio.
Sarà un cuore, perchè è sempre un cuore ed io sorriderò tutta, anche nella pancia.
Sorrido sempre quando mi arriva quel cuore perchè mi sciogli in una tenerezza che alle volte penso non m'appartenga... che sia solo tua.
Vorrei essere per tutti ciò che sono davanti ai tuoi occhi, tu che non vuoi dimostrarmi alcuna forza e che insieme semplicemente siamo.
Amo aspettare quando non ho fretta di leggerti, di sentirti, di vederti, quando non ho bisogno di te per fare il punto ed andare avanti, quando la mia voce sola può essere un sufficiente riassunto.
Amo aspettare quando non ho paura di perderti, che ti dimentichi, perchè io non riesco ad elemosinare tenerezza ed è uno schifo in tutta questa forza.
«Tutto è pronto; la valigia,
le camicie, le mappe, la fatua speranza.
Tutto è pronto: il mare, l’atlante, l’aria.
Mi manca solo il quadro,
un diario di bordo, il dove, le carte
di navigazione, venti a favore,
il coraggio e qualcuno che mi ami
come non so amarmi io»
Juan Vicente Piqueras
martedì 3 marzo 2015
Do you speak?!?
Ma sì parliamone, parliamone di nuovo.
Mettiamo assieme tutte le mie parole in questa quiete d'inquietante chiarezza.
Prendiamo i tuoi discorsi velati di saccenza e ostentata sicurezza.
E' una sensazione che hai nella saliva, quando te ne rimane troppa in bocca... non ci siamo capiti neanche questa volta.
Eppure a qualcosa dovrà pur servire parlare.
Non può essere così stupidamente soggettivo che io, in ciabatte sorseggio tè, e tu, davanti a me, fai sesso.
Ma dovremmo proprio incontrarci un giorno per parlarne, parliamone di nuovo, magari quando avremo imparato entrambi l'italiano.
lunedì 2 marzo 2015
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