C’è una sola cosa che si scrive solo per se stessi, ed è la lista della spesa. Serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno.

Umberto Eco

sabato 1 dicembre 2007

Tatuato nel cuore

Il suo nome era Tiger, Virgola, Gnu Gnu, ma per me era semplicemente Amore.
Quel vezzeggiativo che ti apre il cuore, perché da lì viene e ribolle nel sangue, dolce e caldo come solo l'Amore sa fare.
Tutto in casa parla di lui, dalla finestra aperta, al lavandino con i piatti sporchi.
E' un po' ovunque, nelle sue cose accatastate in un angolo del garage e nel filo tirato della poltrona che mamma aveva fatto rivestire prima del suo avvento.
Certe volte sono proprio felice, quando me lo sento addosso come una malattia che m'ha contagiato nel sorriso e nell'anima aprendomela così tanto a questa vita.
Altre mi chiedo perché questo dolore così forte proprio a me che veramente gli davo così tanto...
Sembra ingiusto ma c'è un perché, perché deve esserci!
Mi tengo sulla pelle quello che mi resta di lui e ne vado orgogliosa come una sposa della sua fede.

lunedì 19 novembre 2007

L'odore del "se..."

Ieri, 18 novembre 2007, è nato un piccolo folletto.
Parcheggiato sul comodino aspettava l’avvio per una strana esistenza. La vita d’una creatura immobile e finta, dall’aria saccente e simpatica.
Aspettavamo la luna piena per dargli un nome, si doveva battezzare con tre gocce del proprio profumo, in pratica come con tutte le fate…

Poi un grido e pelo caldo fra le dita.
Non ci credi che ha smesso di respirare.
Non sai perché non l’hanno visto, eppure è più bianco che nero.
Cerchi il cuore oppure non lo cerchi più tanto sai già che non può più miagolare.

Pensi…il primo giorno che l’hai visto…piccolo batuffolo dispettoso, solo lui poteva buttarsi in piscina, ti chiedi se infondo sia mai stato un gatto!
Un bambino che usava le zampe come le mani, per spostare le cose e per mangiare.
Un po’ dittatore, nel volere e nel prendere anche l’affetto, troppo dolce per non essere umano.

Così esorcizzo il dolore.
Scrivo di qualcosa scomparso fra il grigio dell’asfalto e il freddo verde dell’erba.
Pomeriggio di un altro assurdo autunno che ti porta via un pezzetto di cuore.

…Tre gocce di lacrime e il suo nome è Golia!

Credo che si muoia davvero qualora la nostra storia non abbia più niente da insegnare e così si cade nell’oblio più totale.

Ho imparato che un attimo è veramente cosa breve, non avrei mai immaginato lo fosse così tanto.
Ho capito che la vita non è giusta con nessuno e che è una grande cosa l’amore.
Ho sentito che le lacrime sono calde e infinite quando si saluta anche un amico peloso benché con questo non si abbia condiviso gran parte della vita.
Ho scoperto che amo il viso del mio topo quando piange e ti saluta e mi guarda con quell’aria assurda d’un bambino ferito.

So con certezza che non ti dimenticheremo mai piccolo essere dispettoso!
Un estate di gioia e di carezze, fra la paura di perderti e la gioia di ritrovarti.
Spero che tu senta quanto sei stato amato, anche se in pratica ne ho la certezza.
Un qualcosa che sento così tanto da non dover neanche cercare la forza per sperare di crederci.
Lo so con la stessa sicurezza del respiro che m’accompagna.

Salutami la Viky e la Micia se le vedi.
Alla Micia non toccare la coda perché non è come Virgola, lei è veramente dispettosa.
La Viky mi sa che l’hai vista accanto a me…m’ha amato come pochi e me la sento ancora intorno. A lei puoi fare ciò che vuoi, è così buona che non ha eguali!

sabato 27 ottobre 2007

Cosa rimane della fine di una festa...

Mi chiedo quand'è che mi sono persa...
Eppure prima ero diversa, in quel mio odiare la vita la vivevo succhiandone avida ogni notte.
Ora mi ritrovo qualcosa che sa di rassegnazione, venduto per un sogno d'un futuro e non mi ritrovo.
Non sono nelle scelte che prendo, non ho la voglia di buttarmi e rischiare per paura di distruggere questa lieve e fragile felicità.
Mi sento così lontanamente me che fa un male terrificante.
Niente feste dove sbattere la testa e ritrovarsi con degli sconosciuti in angoli spersi del mondo.
Niente pellegrinaggi di locale in locale, finiti disastrosamente in una patata lessa con maionese nella cucina di un'amica che sorridendo dice"che schifo di serata!".
Niente coccole gratuite così giusto per il gusto che sei te e non qualcun'altro, perchè qualcuno ti rivede dopo tanto tempo, perchè ti deve consolare da una brutta caduta o perchè ci condividi il disprezzo per la vita e in questo due anime affrante si devon dare conforto.
Ma ogni ricordo nel caos della gente è brevemente legato ad un ragazzo, qualcuno che per un momento m'ha amato in silenzio e io ne ho goduto, da merda, non ricambiando, ma succhiando nel profondo questo breve corteggiamento.
Ma mi manca essere acclamata a gioia da una folla di gente ed avere l'amica con cui concludere la serata, magari stanche ed ubriache, abbracciate a guardare l'alba come se domani potessimo morire e non ce ne importasse niente.
Ora io per amore allontano probabili carezze, lame per chi mi ama, allontano amici che mi accompagnavano in questa allegra caduta e certe feste in cui so che qualcuno potrebbe trovarmi e rinfacciarmi di non avergli dato quanto avrei dovuto.
Non ho più quella forza che avevo un tempo, ora tutto mi ferisce e ho paura di morire!

giovedì 18 ottobre 2007

ed è solo pensiero...


Pioggia di stelle in una scatola di carta!
Ancora ne sono piena fino ad uscirne in lacrime.
Cosa può accadere di più bello nella vita d'esser amati?!?
La gioia d'una sorpresa quando non te l'aspettavi e quel sapore di noi in boccetta rosa.
Non so cosa ci sia di più bello d'una persona che ti conosce e ti vuol bene per ciò che sei, indipendentemente da quanto gli dai, in sostanza solo perché esisti.
Così oggi son piena di stelle per la vita e vorrei che il mondo esplodesse della mia luce...della tua luce, che abbaglia e acceca chi non è pronto per guardarti, ma così potente che nessuno può ignorarti.
Buona vita mia piccola rosa nera!
GRAZIE!

martedì 16 ottobre 2007

a ognuno il suo miglio verde

Paul: John…Devo chiederti una cosa molto importante ora.

John: So cosa mi vuoi chiedere, non c’è bisogno di dirlo.

Paul: No devo farlo, devo, devo chiedertelo. John… Dimmi cosa posso fare per te! Vuoi che ti lasci uscire di qui? Eh? Che ti lasci scappare?!? Vedi fin dove puoi arrivare?

John: Perché faresti una cosa tanto stupida?

Paul: Quando sarò al cospetto di Dio Padre, il giorno in cui mi giudicherà e mi chiederà perché mai io ho.. ho ucciso uno dei suoi veri miracoli viventi che cosa gli potrò rispondere? Che era il mio mestiere?…Il mio mestiere…

John: Tu devi dire a Dio Padre che hai fatto una gentilezza.
Lo so che soffri e ti preoccupi, te lo sento addosso, ma adesso però la devi smettere.
Io voglio farla finita una volta per tutte, davvero!
Sono stanco capo.
Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia.
Stanco di non poter aver mai un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché.
Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno ad altri uomini.
Sono stanco di tutto il dolore che io sento e ascolto nel mondo ogni giorno, ce n’è troppo per me, è come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre, continuamente.
Lo capisci questo?

Paul: Si John, credo di sì!


Decidiamo di dire basta al mondo per il dolore, imprechiamo, preghiamo, imploriamo un "basta!".
Ci voltiamo verso il demonio e chiediamo un'alleanza.
Ci spostiamo verso dio e chiediamo "perchè a me?".
Poi quando nessuno risponde guardiamo dentro di noi e cerchiamo una risposta per arrivare ad una fine e sembra che il dolore sia troppo per sopravvivere perchè mangia dentro qualsiasi cosa e puoi ignorarlo, sopportarlo o soffocarlo ma rimarrà lì finchè non ottieni ciò che vuoi.
Poi trovi quell'amico che ti dice dove stai andando e perchè e tutto finisce.
La corazza si racchiude e niente entra e niente esce...
Alla fine sì, era quello che volevo, io ora ho ottenuto il mio paradiso, a 25 anni ho tutto.
Non so da quale parte mi abbiano ascoltata e alle volte mi capita di fermarmi a chieder quale sarà la pena per tutto questo, perchè certe creature non dovrebbero smettere di soffrire, perchè non c'è logica in quello che ho avuto e in ciò che ho ottenuto.
Alle volte mi chiedo se era tutto solo nella mia testa e sa da sola sono guarita da una latente pazia, eppure quanto egoismo mi sento addosso nel non voler neanche guardare fuori dalla mia finestra!

giovedì 11 ottobre 2007

Amicizia contaminata

Qualche anno fa mi sarebbe crollato il mondo addosso...
Sinceramente non ricordo un periodo in cui io non abbia avuto il carattere che ho ora.
Non ricordo quanto e quale peso davo ad un commento o ad uno sguardo.
Non ricordo quanto volevo uniformarmi.
Non ricordo quanto mi sentissi inadeguata.
Eppure sono sicura che un tempo io non ero così e un po' mi fa paura essermene dimenticata.
Qualche anno fa aver dato tanto ad una persona ed esserne tradita in quell'angolino di cuore che le avevo dato probabilmente si sarebbe rotto qualcosa e mi avrebbe fatto molto più male di adesso.
Alla fine le persone da cui ti lasci circondare sono un po' la tua forza e la tua vita.
Credi di trovare persone a cui vale la pena dedicare tempo e pensieri e tutto viene diviso in tante parti possibilmente uguali tante quante sono quelle persone.
Certe volte perchè dedichi troppo tempo a qualcuno qualcun'altro si sente escluso fino a sparire lentamente. Ci si accolla problemi trppo grandi per piccole menti pensando che la vita non può essere vissuta in preda a certi tormenti, ma poi quando il tormento ce l'hai tu la persona sparita scopri che era proprio quella che ti serviva.
Perdiamo qualcosa lungo la strada, questo è sicuro, è tanto brutto perder se stessi quanto brutto perdere gli altri eppure un giorno non ci ricodreremo neanche più d'aver sofferto.
Fino ad ora ho perso solo due persone che ritenevo importanti. Difficile da spiegare come cosa, perchè è più una sconfitta che un effetto.
In realtà sono strane le cause, se non chè ti sei accollata un ruolo che non puoi supportare.
Sono solo due persone in mezzo ad un mare. Il mio demone mi chiede "perchè sei legata a due fallimenti quando le conquiste son così tante?!?"
E sinceramente ancora non so rispondere.
Probabilmente ho paura di perdere così ancora qualcuno, del quale però, veramente, non potrei fare a meno.
Ho paura d'esser ferita un giorno in quel piccolo punto in cui mi ritrovo mortale e a quel punto niente e nessuno potrebbe far rimarginare il taglio e allora forse m'attenderebbe solo la morte...
Non riesco ad immaginare come fanno a vivere coloro che più di due volte hanno dovuto scontrarsi con questo dolore, perdere questa piccola parte d'amore ed avere la forza di continuare ad affidarsi agli altri.
Io devo solo ringraziare il cielo d'avermi fatto un po' innamorare di tante persone che proprio si meritavano d'essere amate, fa capire che forse vale la pena rischiare di soffrire.

mercoledì 3 ottobre 2007

Scovare il covo delle streghe

Halloween!
Come festeggiare il 31 ottobre...
Non è una festa come tutte le altre. E' un giorno in cui l'energia circola in una maniera veramente speciale e qualcosa si deve proprio fare. Una strana voglia di ballare... Non so perchè ma questo è un giorno in cui gli occhi mi brillano, quasi come se fosse assieme il mio compleanno e Natale, ma porta in sè una gioia più speciale. Ho proprio voglia di ridere, non pensare e travestirmi come un personaggio di una fiaba!
Alla fine parliamo di Samhain, anche se conosciuta con nomi come Vigilia di Novembre, Ognissanti, Halloween, Festa delle Anime, Festa dei Morti, Festa delle mele, sempre un Sabbat rimane.
Per le streghe Samhain segna la morte simbolica del Dio Sole, ed il Suo passaggio nella “terra della giovinezza,” dove Egli attende la rinascita dalla Dea Madre a Yule (circa il 21 dicembre).
Una volta indicava il tempo del sacrificio. In alcuni luoghi era il momento in cui gli animali venivano macellati per assicurasi il cibo per tutta la durata dell’inverno. Il Dio (identificato con gli animali) cadeva per assicurare la continuazione della nostra esistenza. Samhain è un momento di riflessione, per guardarsi indietro nell’anno trascorso, per venire a patti con l’unico fenomeno della vita sul quale non abbiamo controllo, la morte. In questa notte la separazione tra la realtà fisica e quella spirituale è sottile.
E adesso ad ognuno la decisione di come festeggiare...
Io probabilmente prenderò il mio cappello da strega (Silvia ti adoro!) e andrò a Borgo a Mozzano (Silvia ti adoro!).

martedì 2 ottobre 2007

Esistono le fate...

Oggi volevo intrappolare nella mia rete una persona proprio speciale... Ci lega un rapporto particolare, un sentimento d'amore come fra madre e figlia, o come fra sorelle, anche come fra amiche ma più che altro è quasi come amare se stessi. Ci siamo viste crescere in un mondo del tutto diverso, come se fossimo creature provenienti dallo stesso pianeta e capitate in questo per caso! Lontane chilomentri parallelamente si sviluppavano le nostre vite. Non ci sono mai state grandi telefonate o molte lettere, funzionava così: quando c'incontravamo diventavamo inseparabili! Una volta le avevo scritto una cosa speciale che non le ho mai fatto leggere. Oramai saranno passati almeno 5 anni e oggi ho deciso d'affidare questo messaggio al mare... chi sa se prima o poi...

Oggi vorrei ringraziarti.
Solo ringraziarti d’esistere in questo mondo.
So quanto ti ha fatto male e forse so anche che il nostro amore ci ha salvate, perché io qui, senza di te, non ci stavo.
So che solo tu sai cosa siamo noi e solo noi sappiamo.
Ti guardo come madre orgogliosa, mi lascio cullare come la più indifesa delle creatura e grazie per non avermi giudicata, d'avermi comunque sempre amata e capita, così nel profondo che io ti ringrazio perché più simile a me dell’intero universo conosciuto sei accanto a me un pugno di stelle e ti giuro che la vita è molto meno buia e io molto meno sola.
Per noi ancora c’è tutta un’eternità, ci confronteremo, ci scontreremo, ci conforteremo e nessuno ci capirà mai quando e quanto amiamo, ma io so che cosa sei e tu sai che cosa sento e tutti gli altri possono pensare che la nostra vita è sbagliata tanto nessuno sa cosa vuol dire viverla. Non sa cosa vuol dire viverla attraverso due occhi curiosi che brillano nei giorni di pioggia come in quelli di sole. Possono essere invidiosi, possono volerli per una vita o per una notte, possono temerli perché sanno quanto scavano e cosa prendono. Io so di amare i tuoi occhi, perché quando ci guardiamo e ci capiamo vedo solo colori e bellezza e so che tu mai ti sei riflessa nei miei come su di uno specchio sporco. Forse quando smetteranno di volerci capire sapranno che non siamo altro che qualcosa che ha assaggiato fili d’erba nuovi e pomodori appena colti mentre in cima ad un albero sputavamo a terra per osservarci mentre precipitavamo dentro una goccia d’acqua. Allora sì amica mia che avremo cambiato il mondo ed ognuno ballerà quelle note nascoste che sembra sentiamo in pochi, fermerà la macchina per permettere ad una chiocciola d’attraversare la strada, sorriderà a tutti quelli che incontrano ogni mattina l’alba della tua bocca e nessuno si sentirà più solo e nessuno ci lascerà più come tu non mi hai lasciata ed io…oggi vorrei ringraziarti.

mercoledì 26 settembre 2007

Caduta nel lago ghiacciato

Oggi ho perso la mia dignità. In un silenzio soffocante di sonno sono caduta in lacrime. Vorrei dimenticare da una parte e dall'altra esorcizzare l'evento e riderne ma l'unica cosa che invece mi sento di fare è scriverne...
In questo mondo fatto di mille battaglie oggi ne ho persa una e mentre la perdevo venivo premiata, cosa altamente contraddittoria in sè per sè.
Gli esami universitari sono sempre una scoperta, non sai mai chi ti giudicherà e per cosa verrai giudicato. Il tuo sapere?!? Il tuo lavoro?!? La tua dialettica?!? La tua simpatia?!?
Passi esami con grandi voti restando zitto, bocci esami ai quali hai donato più del sangue per ragioni così assurde...
Ogni volta si deve esser pronti a venir demoliti, come persone.
Sinceramente incomprensibile!
A questo punto non si sa mai quale sia la conclusione migliore ma oggi...bè oggi...è stato un altro di quegli esami su cui dormirci su e sui quali riderò fra qualche mese. Un bel voto in cambio delle mie lacrime, non ne sarebbe mai valsa la pena, ma la stanchezza, la malinconia, il sapere che potevi aver deluso chi ti aveva preparata con tanto impegno.
Non ho comprato niente che già non possedessi ma ho perso la mia dignità nella consapevolezza di non aver dato tutto quello che avrei dovuto...che mi era stato dato.
Mi sono scoperta per la prima volta a stimare chi mi aveva insegnato, a ringraziare chi mi aveva guidato a sperare che nella vita la gente abbia più voglia di darti che di prenderti.

mercoledì 12 settembre 2007

25 anni e ancora il mondo gira


Sono invecchiata...un anno ancora...e con questo fanno 25!
Ai tempi del liceo non avrei mai scommesso che la mia vita sarebbe stata tanto lunga, non aveva un significato per il quale valesse la pena di farla durare così tanto.
Io non le avevo mai dato alcun significato.
Al contrario credevo che avvicinarsi ai trent'anni volesse dire arrivare ad una meta grigia ed insignificante in cui cerchi qualsiasi modo per attaccarti alla giovinezza sparita. Ho sempre pensato che a trent'anni l'anima subisse un mutamento, che si vampirizzasse.
Questo correre a ritroso degli adulti con le frasi "ricordo che alla tua età...", "quando ero giovane anch'io..." ecc ecc m'infastidiva fino alla nausea e mi sentivo come se mi volessero rubare quel tempo in cui m'eclissavo dal mondo.
Ora invece io ho 25 anni e mi ritrovo a metà fra il giorno e la notte.
Sì, mi sento invecchiata, mi burlo della mia stanchezza, del non voler andare a ballare, di non voler frequentare locali con ragazzini più giovani.
Nessuno scommetterebbe e vincerebbe cercando d'azzeccare la mia età...grazie al mio patto col diavolo probabilmente sembrerei ancora troppo piccola per frequentare i locali succitati.
Eppure il mio corpo appena adolescente è succube d'una mente millenaria che si sta preparando ad una nuova fase.
Adesso mi riempio di case, di pietre, di vecchio che invade e respira. La mia mente non vaga più come un tempo in un'architettura straordinaria fatta di curve e di sfere, adesso è pesante di chiese e teatri vissuti ed è come se avessi piantato le mie fondamenta.
A trent'anni mi sarò tramutata in un vecchio vampiro che affascina ed illude vittime ignare affermando convinta che quella è la miglior'età e la miglior vita, ma non cercherò di far mio nessuno rubandogli il tempo, perché già avrò un compagno che mi starà accanto. Egli avrà visto tutto ciò che ho visto io, triste e gioioso per le medesime mutazioni assieme a me consumate.
Alla fine non era poi così bello avere vent'anni, con quelle costanti incertezze, con quei grandi dolori e quella inesperienza nel cuore.
Alla fine non è tanto male esser cresciuti restando bambini in un mondo parzialmente sognato.
Alla fine forse tutto è bello solo perché ho trovato con chi crescere e forse invecchiare.

giovedì 6 settembre 2007

Virgola e a capo

Tutti abbiamo un piccolo vuoto dentro da colmare con qualcosa, il difficile è capire con cosa dobbiamo riempire questo pezzettino di noi.
Strano a dirsi...io avevo bisogno d'un gatto!
Alle volte ciò che manca è fiducia, comprensione, amore e arriva da noi stessi, da un collega o da un figlio ed invece io avevo bisogno d'una compagnia silenziosa e gorgogliante.
E' come se avesse riportato a galla una parte ormai riposta della mia persona, quella che sa di non essere del tutto "normale".
La gente cerca sempre di distinguersi da una massa che neanche conosce, io nella mia vita invece ho sempre cercato di fare il contrario, uniformarmi a tal punto d'essere invisibile tra la gente e solo a tratti osservata. Avrei voluto esser vista solo da persone speciali che non vedessero me ma quell'alone di pace che stavo cercando di costruirmi attorno da anni. Ma non è così facile quando poi ti guardi allo specchio e noti i canini appuntiti o un orecchio da elfo, il carnato troppo pallido e le spalle da fumetto. Mi fissavo in quello specchio sicura che da un momento all'altro quell'immagine avrebbe preso a burlarsi di me cambiando il colore degli occhi e lasciandomi lì da sola senza riflesso.
Io non sono che il frutto di una generazione cresciuta a favole e parabole, che ha imparato così che il mondo d'umano ha ben poco. Eppure sforzandomi, esiliandomi e osservando ero riuscita a perdere questo stato leggero di fiaba che aleggiava sulla mia vita, vedendo allo specchio solo una persona in ritardo. Finalmente non ero più io, ma solo un qualcosa ingoiata dal tempo che passa e altro non avevo da pensare che a prepararmi, correre e affermarmi.
Finché...non è tornato un gatto.
Nei suoi occhi verdi ho rivisto l'esilio d'un tempo dal mondo, lui così fiero e soddisfatto di un'esistenza solitaria. Quasi che con la sua vicinanza potesse parlarmi e ricordarmi che non siamo del tutto diversi, che non sono costretta a colmare un vuoto riempiendo quello e creandone un altro, che posso prendermi i miei spazi di luce e di giochi ma con quegli occhi verdi e vecchi alla sola età di cinque mesi sembra sapere più di ciò che pensavo d'aver imparato in 24 anni. Ho ancora da cercare...

mercoledì 5 settembre 2007

Forse iniziare un blog è come iniziare un nuovo quaderno di poesie. Viene lasciato alle spalle il vecchio, carico di vita e pesante di un passato che tardava a passare.
Fino a qualleche giorno fa neanche sapevo di volerlo un blog ma poi ho avuto l'assurda speranza di mettervi dentro tutto quel romanticismo che nella vita reale vien fuori in gocce del tutto scomposte. Qua spero di scriver di quella me stessa che pensa e non che agisce, di quelle parole mai dette e non di quelle che invece pronuncio. Vorrei che scrivere ad un pubblico assente dileguasse questo assurdo rossore figlio d'una vergogna insensata che non fa uscire quella creatura delicata che mi vive dentro, perchè non sono solo una persona impacciata e divertente ma vedo che alle volte mi rifiuto anche solo d'ammetterlo.
Come per ogni nuovo quaderno di poesie dedico a questo mio spazio virtuale il mio primo pensiero...
E' l'inizio d'un mondo nuovo che già so pieno d'avventure!