C’è una sola cosa che si scrive solo per se stessi, ed è la lista della spesa. Serve a ricordarti che cosa devi comperare, e quando hai comperato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno.

Umberto Eco

lunedì 10 novembre 2008

Decidere di sè

Ultimamente la sessualità diventa un punto dolente.
Chi ama chi? Che senso ha il sesso?
Ma non l'amore che ci rapisce e sconvolge fisicamente, che sa di labbra rosa e dita tremanti. Si parla di noi, di cosa siamo e cosa amiamo, alle volte anche come lo amiamo. In segreto, segretissimo... Mi chiedo nella bilancia la felicità in quale piatto sia pesata. Mi vedo triste nei loro occhi così impauriti a contatto col mondo. Quel mondo che mi sorride e mi porge fiori come madre e moglie. Così perfetta nella mia decisione. Vorrei veramente fosse così facile per tutti. Alle volte mi chiedo come si concluderanno le loro storie, mentre io già mi beo nel lieto fine. Quanta voglia di combatter per se stessi solo per trovarsi. Chi sa se io ne avrei mai avuto la forza. Se avrei potuto rinunciare ad esser donna. Ora che mi vedo sporca di farina di tentati ravioli, stivali in gomma in un angolo del soggiorno di un'improbabile giardiniera, giochi di bimbi, ossa per cani e gomitoli di lana. Un sigaro spento sotto una lampada calda di studio...la famiglia perfetta. Vorrei riuscire a vedere la loro felicità negli occhi della gente, che tanto temono. Vorrei poter vedere come vorrei.

martedì 4 novembre 2008

La mia alba interrotta

Oggi mi sono messa comoda...
Fuori pioveva e così non ho avuto bisogno d'aprire le persiane. Si respira odore d'inverno oggi e ho pensato che la cosa migliore da fare era rinfilarsi sotto le coperte e regalarmi un momento. Ho sistemato tutto come una sacerdotessa sistema gli oggetti per il suo rituale. Ogni mio gatto aveva la sua copertina su cui riposare, il più grande sulla poltrona e la più piccola ai miei piedi sul piumone. L'unica luce soffusa era data dalla bajour accanto alla quale era appoggiato un fazzoletto nel caso qualche lacrima fosse scesa...
Dopo qualche minuto di lotta fra il bene e il male, le acque si sono calmate fra profonde fusa, io avevo fatto tutto ciò che dovevo fare per non dovermi più alzare finchè non avessi terminato quelle ultimissime 200 pagine.
E' la prima volta che scrivo per la fine di un libro, o di una saga. E' uno strano dolore e una strana perdita quando si arriva alla parola FINE in un libro.
Sai che il momento si avvicina perchè senti più volume nella mano sinista e una parte di te non vuole capacitarsene. Alle volte ho prorogato torturandomi fra il desiderio e il dispiacere. Potrei rileggere sì, ma so cosa aspettarmi e quei personaggi non saranno mai più altrettanto vibranti e vivi nella mia mente.
Alcuni libri un giorno forse potrò prenderli da capo e rileggerli ad orecchie nuove, rivivendoli per riflesso come se fosse la prima volta.
Con questi libri però non potrò farlo. Non posso perchè dev'essere un'esperienza intima nelle palpitazioni del cuore e nelle lacrime, quindi meritava che la parola FINE fosse letta con una certa venerazione.
Il tempo si è fermato o è accellerato, collassato su se stesso, come se i due antipodi si fossero ricongiunti senza più alcuna distinzione e importanza, non m'importava che avessi perso o guadagnato.
Ero lì dentro, spettatrice e personaggio, l'ultimo della fila, quello di cui non ci si ricorda il nome, eppure ero lì con loro a dare il mio appoggio. Vedevo tutto e al contempo sentivo i loro odori, foglie e miele...ed ecco che un po' di me vi è rimasta intrappolata, per sempre, fra quelle pagine a vagare e rivivere, fra carta e mente, mentre la luce di plastica mi indicava che questo giorno di piogga doveva ricominciare a scorrere nella mia vita da comune mortale, il sole è sorto da un pezzo anche se oggi non l'ho visto!
GRAZIE

mercoledì 22 ottobre 2008

Jolly

Io non posso pensare così. Se lo facessi mi lascerei morire e l'ultima cosa che voglio è passare una vita morendo o aspettando la morte.
Accetto il fatto d'essere un risultato di vari numeri od operazioni ma voglio credere che quando ho diviso avrei potuto anche moltiplicare altrimenti è stato tutto inutile. E' stato inutile soffrire così tanto e rimanere sospesi a quella roccia che mi salvava dal precipizio...potevo staccare prima la presa tanto qualcuno mi avrebbe presa per mano per non farmi cadere.
Io non voglio vivere così!
Non voglio che le persone che amo vivano così. Non voglio che non sentano mai quel brivido dietro la schiena, io non ce la faccio a pensare che "posso" e gioire di questo mentre lascio il mondo così com'è.
Io ho passato la vita a cercare qualcuno che fosse come me e spesso ho cercato di far diventare simili a me persone che volevano solo i loro schemi, ho sbagliato!
Sbaglio sempre quando parlo è per questo che ciò che scrivo non va letto perchè tante volte sono stata mandata via dopo aver sconvolto gli animi di chi mi circondava e non è una bella sensazione.
E non è una consolazione sapere che non sono la prima ad essere così e non sarò l'ultima è una consolazione essere ora persone simili insieme.
Caspita, anche in un mazzo di carte i Jolly sono sempre due!
Già...la storia del Jolly...
Alle volte ci sono libri e scrittori che ti segnano profondamente, è come se avessero scritto con un ago ogni parola sulla tua pelle fino a lasciare solo cicatrici:"Il Jolly si aggira senza pace fra gli elfi, come una spia nella fiaba. Arriva a certe conclusioni, ma non ha nessuno a cui riferirle. Soltanto il Jolly è ciò che vede. Soltanto il Jolly vede ciò che è".
Si potrebbe pensare che sia bellissima una cosa del genere...Guarda quale meraviglia è stata creata solo per pochi Jolly, ma poi pensa...in quanti giochi è incluso il Jolly?
Pochi, forse i più interessanti è vero. Però rimane il fatto che per la maggior parte del tempo si sta da una parte a guardare perchè proprio non siamo inclusi e lo senti che non è un gioco per te non puoi forzare quelle regole senza distruggere o scombinare ciò che a loro piace tanto.
Poi si pensa ad un'altra frase dello stesso scrittore che dice:"Il semplice fatto che il mondo esiste significa che i confini dell'inverosimile sono già stati oltrepassati"e allora non si può far altro che sorridere e pensare "al diavolo chi non vuol vedere!"

martedì 21 ottobre 2008

Dualismo

Hai mai notato come in una persona crescano contemporaneamente l'attitudine al bene e al male?! Se così non fosse si creerebbe un disequilibrio e forse ciò porterebbe alla pazzia. Strano come la volontà di diventare un angelo porti ad un odio così profondo verso ciò a cui tendiamo con tanta speme e ci tramuta nel demone più vicino a colui che è caduto. Più fai del bene più sai fare del male. Più conosci l'animo umano più potresti manipolarlo a tuo piacimento, cos'è che spinge a non farlo?! Sinceramente non il mio karma, dato che non m'interessa minimamente. Strano sentir combattere due titani questa infinita lotta dentro di me, sono così opposti, il bene estremo ed il male estremo e si combattono amandosi e con la consapevolezza che la vita senza l'altro sarebbe vissuta a metà. Non sono il diavoletto e l'angiolino dei cartoni animati, sono qualcosa di gigante e si muovono pesanti e antichi di milioni e milioni d'anni. Si può non essere onorati di essere il loro campo di battaglia?!? Tutto questo in me e per me, stupenda ogni ferita, stupendo ogni volta che qualcuno cade, stupendo come si aiutano l'un l'altro ad alzarsi confondendo a volte i loro ruoli e come subito ricomincino a lottare con tanta violenza però non c'è mai pace...non c'è proprio mai e io mi chiedo chi siamo noi per volere la pace mondiale se non sappiamo portarla in noi stessi? Non si è capito nulla di ciò che siamo, ci crediamo creature divine là dove non lo siamo e ci sentiamo le più infime creature là dove siamo dio.
Come pensare di fermare guerre e odio, di esplorare galassie e portare da noi cose che per natura non ci appartengono, quanto saranno inutili le sonde spaziali che inquinano le nostre stelle di pezzi d'uomo quando ancora non sappiamo chi siamo?!?
Mi chiedo quanto sia stato deriso e frainteso il grande jolly d'Atene quando diceva "conosci te stesso", immagino già le risposte dette con un tono quasi di derisione "caro Socrate, io so chi sono, sono Nicoletta, abito a Firenze e studio per diventare architetto". Che nausee deve aver avuto tutte le volte il povero Socrate chi sa quanto ha compatito colui che s'identificava nel proprio nome. Pensaci l'uomo ogni volta che trova qualcosa di sconosciuto gli da un nome, come se così fosse tutto più chiaro, quell'erbaccia con protuberanze spugnose non è un qualcosa di schifoso ma affascinante è un qualcosa che molto probabilmente ha un nome in latino, se chi l'ha "trovata" è stato tanto magnanimo da non metterle il suo nome. Quindi va tutto bene...io sono Nicoletta, tu sei Sempronio e tutti gli altri hanno un altro suono che emesso li costringe a voltarsi e a salutarci, ma con che coraggio rispondiamo alla domanda "chi sei?" dicendo "sono Nicoletta"?! Non ho la più pallida idea di cosa sono veramente, sicuramente qualcosa che c'incastra poco con "Nicoletta" e un po' di più con "Nico". Perfetto, oggi mi sono sdata scrivendo così tante volte il mio nome, ho un ego soddisfatto come non l'avevo mai avuto.

venerdì 17 ottobre 2008

Pietra...miracolo di vita!

Credo che il concetto d'architettura sia stato distorto col tempo perdendo così il concetto di natura ad essa legato. Così l'uomo si lega al plexiglas dimenticandosi la pietra. Copre il cielo con enormi tensostrutture dimenticandosi le stelle. Rincorriamo un progresso fatto di tacchi a spillo credendo che un nudo sia blasfemo.
La bellezza è corrotta dall'accessorio e persa in mille particolari che però non hanno quasi niente di veramente eccezionale. Purtroppo non riusciamo più ad interessarci di cose lontane, nel tempo e nello spazio, dalla nostra persona. L'auto che tutto avvicina e tutto distrugge altro non è che un mezzo per portarci fra altre persone in luoghi affollati. Architettura architettura in che mani sei finita?!?
Nessuno ha più tempo d'innamorarsi di te dal principio e aspetta di vederti morire per intrappolarti in teche di vetro, attorno a loro chi sa però che cosa sorgerà?!?
Nuovi templi che a loro volta saranno lasciati cadere...
Siamo vecchi ma non così tanto da sentirci ancorati ai nostri luoghi, da sentirci in dovere verso la nostra terra. Mi sento qualcosa di stranamente distante da questa nostra società...fortuna che magari ci sono io che conserverò per la prossima me queste pietre che tanto bene s'intonano ad un cielo in burrasca!

mercoledì 24 settembre 2008

Anche il razzismo vuole la sua parte!

Non è una novità il fatto che io mi scopra razzista.
Oramai da anni mi sono rassegnata al fatto d'esserlo.
Da adolescente volevo essere perfetta, avere un animo nobile e idealista che mi portasse a difendere i deboli dai prepotenti. Vedevo la globalizzazione delle culture come un bene a cui non si poteva rinunciare, migliaia di chiese e di templi, le nostre fedi unite alle nostre usanze. Festeggiare qualsiasi evento che per un popolo fosse stato importante, gioire delle loro vittorie e piangere qualsiasi sconfitta.
Poi sono cresciuta e ho visto come gl'ideali spesso portassero solo morte e distruzione. Chi più ha fede più combatte, chi più ha fede meno è disposto ad accettare il prossimo con una fede diversa.
Sono rimasta terrorizzata, da questa forza che accompagna certi paesi verso il declino morale più totale. Per una volta possiamo anche lasciar perdere gli animali, anche se la grandezza di un popolo si nota vedendo come tratta la più indifesa delle sue creature. Per una volta ci possiamo concentrare sul rispetto per l'altro.
Noi in Italia non siamo perfetti però siamo meno imperfetti di tanti altri.
Però come italiana io non mi sento più la voglia di dividere la mia tolleranza in parti uguali.
Non è il colore della pelle che mi spaventa, anzi dirò, più è nera e più mi fido. Strano come le nostre culture di sole s'abbraccino... probabilmente era per quello che mi auspicavo un futuro di fratellanza. Probabilmente gli africani hanno anche un cuore più grande del nostro e spesso c'insegnano veramente l'altruismo. Gli episodi a dimostrarlo sono tanti e se ci pensiamo bene forse è anche questa loro bontà che li ha portati ad essere tanto sfruttati. Dal canto mio poi trovo che siano una razza meravigliosa...
Poi, si può volgere uno sguardo in altri paesi, chiusi e bigotti, stranamente vicini... possiamo anche solo guardare un po' più in basso, proprio in casa nostra.
Come l'Italia si divida in buoni e cattivi.
Ma la mia intolleranza più profonda arriva quando un popolo odora d'automa. Non riesco a sopportare l'idea della freddezza, del raggiungere uno scopo con tutti i mezzi, dell'idea che non ci siano più idee, ma che una sola debba bastare fino ad essere imposta. Non sopporto più che la gente debba morire per cambiare le cose e che un sacrificio non sia abbastanza, che per muoversi si debba aspettare l'ecatombe.
Un tempo avrei dato la mia vita per difendere anche un solo ideale. Meglio morire senza essere ricordati, ma aver fatto un passo in avanti per migliorare il mondo, che essere stati fermi e rimanere un nome fra altri miliardi di nomi.
Penso di essere una delle poche creature che non vuole che ci si ricordi di lei su questo pianeta e spesso la cosa non viene capita.
Prima avrei dato la vita per difendere anche un solo ideale ora sinceramente la mia vita me la voglio tenere ben stretta, ma troverò un altro modo per difendere un ideale!

lunedì 22 settembre 2008

Ogni gatto nero che si ripsetti possiede una strega!

Come già accennato in questa casa è arrivata una schizzetta strana fra il nero e marrone di un manto sconosciuto.
Era da secoli che volevo un gatto nero. A suo tempo avevo pensato alla mia vita da strega, che si concludeva in una casa nel bosco. Un piccolo gioiello di pietra che profumava d'erbe aromatiche lasciate appese a seccare alle travi di legno della copertura. Mi vedevo sola, con dei capelli bianchi, lunghi e spettinati e gonne ampie che arrivavano fino ai piedi. L'unica compagnia che immaginavo erano due gatti, una femmina nera di nome Ombra e un gatto rosso di nome Zenzero. Poi alle volte in quei pensieri arrivava anche un lupo, la mia passione per il cane lupo cecoslovacco...
Bè adesso ho i capelli lunghi, un gatto di nome Ombra e porto gonne sotto il ginocchio.
Si può dire che tutto sommato sono sulla buona strada!

lunedì 15 settembre 2008

Finisce una strana estate...ritorno alla vita!

Eccomi qui più incasinata che mai.
Fino a qualche settimana fa ero moderatrice di un forum che si occupava delle adozioni di pelosi e andavo due volte a settimana a nutrire un branco di famelici gatti di una colonia felina. Poi tutto d'un tratto le cose si stravolgono, io non chiedo nulla benché fosse un mio desiderio interrompere tutte queste attività che mi sembravano a tratti inutili. Il forum pur essendo frequentato non aiutava granché gli animali, ho scoperto che l'unica cosa necessaria è conoscere personalmente altri attivisti e chiedergli favori "personali", la colonia invece era fuori portata per me e ci mettevo un sacco di tempo ad arrivare là, quando invece altri volontari ci potevano arrivare da casa a piedi in 5 minuti. Così tutto è stato razionalizzato dal fato per permetterci di aprire una sezione della L.I.D.A. in Toscana.
Siamo in diversi, motivati e giovani, abbiamo un buon rappresentante di sezione e ci mancherebbe un vice, carica che mi era stata proposta ma che non mi son sentita di ricoprire perché ho visto che per certe cose ci vogliono i contro-attributi che non ho. Siamo forse una delle prime associazioni ad essere affiliate ad altre, sul territorio toscano almeno, visto che abbiamo amici nell'OIPA che includiamo nei nostri progetti e ci aiutiamo vicendevolmente perchè comunque i volontari mancano.
Che dire, sono felice...siamo veramente un bel gruppo e speriamo che la cosa prosegua per il verso giusto.
Un po' ho timore che da un momento all'altro la mia vita cambi direzione, come è già successo tante volte e tutte le volte volente o nolente ho perso persone a me care, ma solo perchè le strade prendevano direzioni totalmente diverse. Così mi ritornano in mente le parole della mia insegnante di meditazione (chi sa dove sarà ora?!?) che diceva che darsi alla politica risucchia energie e non agevola certo una crescita spirituale. Un po' me ne accorgo, tanti problemi, svuotare la mente per una semplice meditazione diventa più complesso, ogni vuoto viene riempito eppure ho quella sensazione, tutta mia, che la strada che sto percorrendo sia quella giusta. A mostrarmelo è stato un piccolo miracolo di fine agosto che ha portato nella nostra casa e nella nostra vita un piccolo scricciolo peloso.
Facendo una capatina al gattile di Livorno in cui avevo recuperato il piccolo Tigro mi viene messa fra le braccia una gattina speciale. Nera tigrata di marrone scuro, sembrava nera ma in realtà non lo era.
Trovata abbandonata con le sorelle dopo 3 giorni di gattile mi si era abbandonata fra le braccia. Le due sorelle erano già state adottate, ovviamente perchè più belle e io ho deciso di portarla a casa, magari se la cosa non avesse funzionato avremmo cercato per lei una buona adozione e intanto l'avrei spulciata, sverminata e gli avrei fatto assaporare un po' d'amore. Dopo pochi giorni le cose sono precipitate!
Ha iniziato a vomitare, a non mangiare e a fare diarrea. Non vi dico i pianti, quasi non sapevo se portarla dalle veterinarie perché avevo il brutto presentimento di una gastroenterite, sapevo che appena l'avrei portata l'avrei dovuta salutare per sempre. Preso quel corpicino ho pensato a chi portarla perchè non avere un veterinario di fiducia non è bello...così l'ho portata da delle ragazze che aiuto ogni tanto perchè prendono in stallo gattini. Ho pensato che magari loro avrebbero avuto la delicatezza e l'amore necessario per far passare questa piccola creatura sul ponte. Effettivamente dopo la visita non mi avevano dato neanche una speranza che si potesse salvare. Gastro non era, leucemia fulminante neanche...ma era totalmente anemica e sottopeso,a tre mesi pesava solo 900g.
Sverminata due volte anche con le feci negative eppure qualcosa doveva esserci... Dopo 6 giorni di ricovero e totale dedizione di queste veterinarie ho recuperato da quello studio una gattina tutta nuova.
Quando le ho ringraziate per avermela restituita viva loro si sono scusate per non avermi saputo dire cosa aveva avuto.
Fatto sta che dopo pochi giorni mi giunge la notizia che una delle sorelline era morta e l'altra in fin di vita. La prima aveva vomitato un verme e dopo poche ore era morta, mentre per l'altra ho spedito la terapia che era stata fatta alla mia, ma ancora non ho ricevuto notizie. Comunque pare sia qualcosa di strano che gira nella colonia da cui erano state recuperate, visto che ne è morta un'altra e anche stavolta non si è capito il perchè, vomito, diarrea e ha smesso di mangiare, stavolta la veterinaria di Livorno ha detto che è stata un'intossicazione alimentare.
Dopo aver passato tutto questo nessuno ha più pensato di darla via, è una gioia per gli occhi vederla correre per casa e vedere come gioca con Tigro. All'inizio non sembravano piacersi ma tornata dal suo ricovero Tigro sembrava al settimo cielo. Probabilmente prima aveva capito che qualcosa non andava...come al solito molto prima di noi esseri umani!
La piccola dopo essere stata chiamata spiritosamente Mortisa per il suo primo periodo di vita ora è diventata Ombra proprio per la sua predisposizione a confondersi con le ombre.

martedì 12 agosto 2008

La gioia tutta femminile di possedere le tette

Finalmente scrivo un post stupido, è che sono in vacanza, notevolmente più rilassata e con poca voglia di pensare a settembre, alle responsabilità e a tutto il resto.
Momento di vacanze, animali, alcool e cibo.
Una settimana di tutto relax, aperitivi a tutte le ore e un sacco di caramelline gommose...e alla fine...mi son spuntate le tette!
Incredibile!
Non mi ricordavo cosa volesse dire averle, se mai le avevo avute. Adesso riesco a riempire abbondantemente una prima. Quasi che pensavo di rivolgermi ad un chirurgo per ottenere tanta abbondanza!
E' vero sono ingrassata ma chi se ne frega, tanto da settembre ricomincia la depressione e il conseguente senso di nausea che mi fa dimagrire (fatte le analisi...hanno pura che sia celiaca). Adesso, oltre alla cellulite posso sfoggiare anche un seno e ho riprovato con enorme soddisfazione tutte le magliette più scollate che avevo. Visto che sono anche stranamente abbronzata sarei dovuta andare a mostrare tutto questo ben di dio al mondo e invece no sono in casa a "volontariare". Pure in vacanza mi tocca vedere se si può rimediare agli errori di qualche stronzo che non ha capito un cavolo di niente nella vita e abbandona i piccoli pelosi per la strada.
Che dire certe fortune capitano proprio nei momenti sbagliati.
Neanche una foto ad immortalare il momento...le uniche che mi ha scattato il mio ragazzo sono talmente stupide che rovinerebbero la mia reputazione di dark lady.
Comunque alle volte è proprio bello sentirsi un po' donna e meno elfo impazzito dannato a errar sul mondo!

mercoledì 16 luglio 2008

Dimmi...

Ogni volta che ascolto questa canzone verso una lacrima perchè la sento dentro la mia vita in ogni singola parola, perchè so cosa vuol dire il tempo che passa.

Dimmi, dimmi..
Cammini piano,
cammini come puoi... sulle domande
che ora ti fai
ed hai paura
che le risposte siano più vicine.
E tra le cose che non sai,
forse è la più grande che non mi dirai:
dove te ne andrai?
quando partirai?


Parlami del tempo che passa,
di quello che resta,
dei ricordi e della chiave nascosta... dei sogni... che hai
dimmi...
dimmi...

Cammini piano sopra le verità
che dici lento,
come chi sa
che non ha il tempo per dirle ancora un'ultima volta
ho visto le tue lacrime mentre ti gridavo voglio andarmene
e adesso che sei qui
e cerchi le mie mani...
Parlami del tempo che passa,
di quello che resta,
dei ricordi e della chiave nascosta,
dei sogni che hai
di quando c'era lei nei giorni tuoi,
ora che i giorni non passano mai,
e l'hai trovato poi il senso di questo vagare?
dimmi...
Dimmi, l'hai capito poi il senso di questo vagare, dimmi?
Dimmi...
Francesco Renga

martedì 15 luglio 2008

Alcatraz non è mai stata così grande!

Mi chiedo a cosa serva restare.
Ogni gesto è oggetto di egoismo e non vedo cosa mi lega ancora alle responsabilità se non la paura.
Però zaino in spalla e gatto al fianco...in marcia verso un lungo peregrinare.
Il mondo non m'appartiene.
Non questo fatto di metropoli e falsi miti, non questo racchiuso in una scatola di luci dall'architettura incerta...dicono moderna!
Vorrei riprendermi la natura e i colori deviando per boschi e giungendo al mare per cercare la tempesta!
Non è un cercarmi, non è una mancanza quella che devo colmare, è un semplice fuggire.
Non voglio fare come l'eremita che rinuncia a sè, voglio tenermi e vivermi in tutta me stessa non concedendomi agli altri.
Ai loro petulanti giudizi, ai loro sguardi di rassegnazione, invidia e rabbia.
Neanche mi rimane la voglia di una casa perchè adesso pare che non esista cosa che possa trattenermi. Niente giardini e grandi vetrate che immagazzinano ameni e statici paesaggi.
Nessuna voglia di vivere così come dobbiamo vivere...attaccati alla vita!
Così cerco di fare una lista di "perchè sì" non difficili da trovare, sempre gli stessi che mi tengono ancorata.
Perchè chi fugge è codardo e c'è qualcosa che non te lo perdona, che anche a mille miglia ritornerà l'insoddisfazione che non hai combattuto, ma semplicemente evitato.
Vedere un mondo lontano non m'insegnerà a vedere perchè è vicino che devo imparare a notare, riempirsi gli occhi di cose non m'insegnerà a cercare particolari.
Il mondo visto nell'insieme dev'essere spettacolare ma è nel dettaglio che diventa vero.
Se penso che ancora ho da imparare tutto questo prima di concedermi di "staccare" mi sento già vecchia e rassegnata.
Incatenata dalla responsabilità di dare e fare per ripagare qualcuno che neanche me lo ha chiesto.
Solo codarda.
Nessun vestito da sposa per attraversare l'inferno.
La fiducia è morta con la consapevolezza.
L'idea della libertà racchiusa in un carcere di massima sicurezza.

lunedì 30 giugno 2008

Per Pazzia e accanite crocerossine

Una persona definì la mia patologia "sindrome da crocerossina", una malattia mai spenta ma mutata nel tempo, adesso non mi dedico più alle persone con tanta passione perchè non lo meritano tutte.
Vedi io non avrei mai potuto fare il tuo lavoro perchè mi ci sarei consumata. Non avrei mangiato nè dormito finchè non avessi trovato la soluzione al dilemma che affliggeva la persona che mi aveva chiesto aiuto e questo lo avrei fatto spinta da compassione, senza volere in cambio niente.
Diciamo che questa mia aurea di predisposizione al prossimo dev'essere mooolto percepibile dall'esterno perchè in poche ore ogni perfetto sconosciuto mi rivelava i più imbarazzanti segreti della sua vita.
Tanti mi hanno corrosa chiedendomi aiuto e io li ho spinti verso strutture più specializzate perchè non mi sentivo in grado, ma che purtroppo non li hanno mai veramente aiutati, neanche uno. Cosa di cui mi sento tutt'ora in colpa...averli abbandonati, quando a detta loro, avevano solo me.
Non mi fido molto di psicologi e psichiatri per quanto riguarda la mente di una persona perchè non mi hanno mai ridato nessuno mentre tanti me li sono ripresi io...anche se ritengo che la gente che si vuole riprende si riprende da sola quando è il momento.
Credo quindi che ognuno sia artefice della sua fine e non sai con quanto dolore ho imparato che vanno lasciati andare...
Vissuto quello che ho vissuto, non userei mai il mio tempo con una persona che è fiera di ciò che è tanto da permettersi di consigliare ad altri di seguire la sua strada.
Forse un tempo avrei potuto provare compassione per loro, adesso no. Adesso che hanno anche riempito la rete di siti pro-mia e pro-ana.
Per natura sono persino contraria a chi posta scritti che possono portare alla depressione. A chi posta cose che lette non apportano soluzioni.
Figuriamoci...
Quindi concludo che non la ritengo una malattia perchè dalle loro parole non trapela una sofferenza per il loro stato, non cercano aiuto. Ritengo che l'unico modo per curare una persona è che lei voglia essere curata e cambiata e il primo passo è gridare che si ha bisogno d'aiuto. Non ci si deve sforzare per capire le persone perchè ognuno di noi deve al prossimo di sforzarsi a farsi capire. E' un dovere da essere umano nei confronti della vita...chi vuole farsi leggere fra le righe non ha il diritto di riceve aiuto.
Ora che lavoro con gli animali vedo che la scelta fra quello da portare a casa e quello da lasciare per strada spesso consiste sulla salute. Si lascia il più sano perchè ha più probabilità di sopravvivere, anche se è un cucciolo senza esperienza, senza una guida...ha più speranze di non essere schiacciato perchè ha due occhi anziché uno.
Io questo lo vedo negli animali perchè non sarei abbastanza forte per andare a vederlo fra gli uomini, non invidio chi arriva con l'ambulanza e in un attimo deve scegliere a chi prestare soccorso calcolando che si concentrano su quello che ha maggiori probabilità di rimanere in vita, mentre l'altro a pochi metri si spegne.
Questo per dire che visto che siamo tanto fortunati adesso da parlare di “soli” problemi mentali non capisco perchè dare tanta importanza ad uno stato mentale chiamandolo malattia quando sembra di più una scelta. Per quanto mi riguarda “mi porto a casa” chi vedo che ce la sta mettendo tutta per cambiare la situazione in cui è, perchè ha maggiori probabilità di farcela, anche perchè sempre volontariato è.
Mi pagassero probabilmente la vedrei in maniera diversa.
Resta il fatto che stimo solo chi tira fuori le unghie e combatte per superare lo stato in cui si trova, un atteggiamento che sto vedendo adesso, dopo tanto tempo, in una persona a me molto cara...
Per anni l'ho guardata appassire sempre un po' di più dentro, dando sempre gli stessi consigli che lei non seguiva mai...testona!
Ora lei ha deciso che le cose devono cambiare ed è forte, forte perchè ha tanta voglia di risolvere che non si ferma ad aspettare che le cose cambino ed è lei a rincorrere la sua vita...Finalmente è testona nel modo giusto!
Sta imparando a trovarsi la cura e la SPERANZA, perchè sembrava che per la sua patologia non vi fosse cura. Io sono per essere realista...ma così mi sembra un po' troppo...dillo a qualche tuo collega!
Senza denigrare troppo la razza, ho conosciuto persone fantastiche che fanno gli psicologi per vocazione più che per professione e veramente ci trovavamo d'accordo su un sacco di cose, però non abbiamo mai trattato il discorso anoressia ma solo tossicodipendenze.
Avevo una certa predisposizione per quel tipo di angeli caduti a suo tempo. Adesso mi mette troppa tristezza!
Nel tempo ho imparato ad essere codarda, per fortuna!
Altrimenti non avrei avuto una vita mia, che è una cosa che da molte soddisfazioni!

L'amore cannibale fra donne fa nascere perle!

In un connubio di corpi e anime nasce qualcosa che profuma d'arte e fa battere il cuore d'Amore e Psiche, ancora intrappolati nel marmo del Canova.
Sono forme levigate nelle parole...sperando che si ripetano più spesso esperimenti simili un omaggio alle voci italiane che sanno gridare con la grazia degli angeli!

Angeli di ali immobili,
sopra roghi gravidi,
succhiami respiri ultimi
e dopo mangiami.
Angeli in grida armoniche,
celestiali spiriti,
mai si saziano.
Il grande amore cannibale...
Sotto la pioggia
il mio corpo diventa una Lacrima
lacrimo me lacrimo me .
Il grande amore cannibale...
Ora io sono
un canto che simula il vento
non ho più me non ho più me.
Il grande amore cannibale
divora me.
Carnali danze,
quel che resta di un sogno da perdere,
piccolo spasimo...
Il grande amore cannibale...
Ti cercherò tra le fiamme di un sole caduto
non ho più te...non ho più te!

domenica 29 giugno 2008

Rivoglio le mie ali!

Volevo avere le ali...
Alle volte me lo ricordo proprio bene cosa vuol dire non esser reali.
Me lo sento nel sangue che scorre nelle vene, quest'assurda voglia di avere le ali.
E' più di una necessità, è un ricordo che sa di mancanza.
Come qualcosa che m'hanno reciso ingabbiandomi qui, in questo covo di umani.
Così alle volte mi sento leggera, mi sento me stessa...e poi piombo a terra, schiacciata da tutta questa pesantezza.
I miei occhi volano aggraziati sulla trasparenza e l'eleganza dell'ali dipinte ed è come ricordarsi.
Perchè ho rinunciato?!?
Forse c'era davvero qualcosa di bello o forse chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che perde e non sa quel che trova.
Curiosità, sicuramente la mia pecca in tutte le vite.
Spingersi fino a mangiare la mela, dispiacersi ma poi rifarlo e rifarlo ancora.
Non è un comune senso del proibito, quella voglia di trasgredire per sentirsi vivi, è un dimenticarsi d'esser grandi, una voglia d'avventura che sa di favola, un vedere il mondo con gli occhi pieni di luce, ammirandone i colori ma più che altro le ombre.
Manca però arrivare vicino alle cose che son così alte...per ammirarle!
La vita manca d'ali che non sono solo l'idea di libertà quanto di bellezza, l'idea che la gente ha di fascino.
Tolte le ali me ne sento priva, era in loro la mia forza e il mio orgoglio.
Ma un giorno me le riprenderò!

giovedì 5 giugno 2008

arriva l'estate... non mandate il cuore in vacanza!


Finiscono le scuole, iniziano i tre mesi di passione...
Il sole, il mare, i lunghi viaggi che portano in mete lontane dove magari s'incontra anche l'amore.
Una settimana struggente fra lacrime e promesse, cose tanto appese ad un filo eppure tanto reali.
S'iniziano a contare i chilometri di strada e quelli di mare che ci dividono da quest'amore...

Si cerca di ritrovare la strada di casa, perchè CASA è sempre CASA e non c'è niente di meglio che tornarci e rimanerci.
Si percorrono chilometri e chilometri senza neanche una domanda forse con una sola speranza che tutti stiano bene.

Ieri sono stata a trovare una gattina abbandonata trovata incinta in una colonia felina, è stata presa da una grande persona e protetta e rifocillata per tutto il tempo della maternità, fino allo svezzamento dei meravigliosi cucciolotti.
La gatta scontrosa e deliziosa appena mi ha vista ha iniziato a fare le fusa, ruotando dolcemente la testina per farla entrare tutta nel palmo della mia mano.
In bocca avevo solo le parole "mi dispiace!" e lei finalmente gioiva di chi sa quale gioia ritrovata e allora l'illuminazione...mi sa che somiglio a chi l'ha abbandonata!
Lascia i suoi cuccioli e si mette a girare nella stanzina irrequieta, sembra che dopo due mesi senta la necessità d'uscire, ma non ci fidiamo, potrebbe scappare.
Così la coccoliamo perchè sembra ne senta tanto la necessità e ci parla, ci racconta il suo mondo con quel miagolio arrabbiato e io mi dico "come vorrei poterti capire!"
Dopo un paio di ore ecco che ce ne dobbiamo andare mi avvicino alla porta e si siede aspettando, nel cuore poi giuro che proprio lo sento.
E' una vocina che dice:
Io ho fatto! Davvero andiamo a casa, non ce la faccio più, voglio tornare via con te...com'è che non ti ricordi?!? Sono la tua gattina.
Si è bloccato tutto mentre ci guardavamo così negli occhi e ho sentito la colpa di chi non ha pensato. Il peso degli umani che non hanno avuto niente di umano. Il peso della sua vita fra le mani e ha fatto tanto male. Ho pensato "non posso!" e tutto si è spento in questo dovere.

L'estate è alle porte, quanti altri cani e gatti mi scambieranno ancora per la padrona che li ha abbandonati sulle strade e subito mi perdoneranno implorandomi di tornare a casa?
Quanti cani e gatti moriranno consumando chilometri per tornare da chi non li ha voluti.
Il nostro egoismo c'impedisce di vedere, una vita è meravigliosa quando non hai rimorsi!
Se solo una creatura morirà per colpa nostra ancora amandoci qualcosa si romperà dentro di noi irrimediabilmente.

Forse quest'estate potreste fare qualcosa di diverso invece d'andare al mare...
La mamma di questo cagnolino è morta e lui e gli altri suoi 5 fratellini cercano una casa...
Si trovano a Pavia
per info: Mery Guarischi, Delegata OIPA Sezione Pavia, pavia@oipaitalia.com
Tanti altri cagnolini vi aspettano in tutt'Italia, guardateli nel sito www.theparadise-island.com

mercoledì 2 aprile 2008

Anoressia

Oggi sono indignata!
Triste,
arrabbiata!
L'anoressia
è una malattia!
Una malattia
mentale.
Dicono che è
una malattia...

La depressione è una malattia!
La depressione ti porta a voler morire, ti porta ad ignorare la tua vita e alle volte smetti di mangiare. Io lo capisco, si chiude lo stomaco e ogni oggetto a contatto con la tua pelle sembra che la ferisca in una maniera irreparabile. Il corpo diventa una cosa ingombrante perché intrappola un'anima troppo presente.
Sì è una malattia vedere tutto nero e comunque egoismo vedere solo se stessi così soffrenti e soli, non saprei, so che comunque alle volte ci si sente davvero soli ed inutili e forse qualcuno dovrebbe ricordarcelo che serviamo a qualcosa e che qualcosa possiamo cambiarla solo noi in questo mondo!

Poi sento delle cose, le leggo...
Leggo tante cose...
Canoni estetici di persone belle?!?
Dicono che la società le ha danneggiate, ha proposto ideali irraggiungibili, ha detto che se siete quasi morte assomigliate di più a quelle vive!
Non mi sembra una malattia questo scimmiottare una malattia!
Forse va di moda esser depressi, sembrare feriti in un'anima assente.
C'è chi muore d'amore e chi l'amore neanche sa cos'è e si emula l'assenza cercando di avere uno scopo...
perdere peso.
Tanta energia sprecata a Morire di se stessi!
Io non capisco...
Non è una malattia, è una scelta di qualcuno che non sa vedere oltre il suo naso!

Perché non si guarda dietro le sbarre reali di chi non ha fatto niente per meritare questa fine?
Perché tutti questi sforzi non li dedicate a chi non vuol star male e chiede solo che li guardiate e gli diate amore?
Perché essere così egoisti?

Sono tremendamente addolorata! Il mio cuore si sgretola difronte a così tanto...
PS: Lui si chiama Saad,si trova nel Lazio e cerca casa, con amore e pazienza potreste aiutarlo a riprendersi.
Per info: CRISTINA 339-1232073 CRISTIANA 339-6094625 MICAELA 340-6823363

lunedì 17 marzo 2008

La fatica di guardare

Caro mondo...
Mi sento una pazza!
E' come se corressi nuda in mezzo ad una folla, ma allo stesso tempo mi sento ignorata. La folla la sento tutta girata.
Ho pensato all'esilio...in un paese lontano, dove tutto è più facile.
Potrei avere una grande casa, potrei avere la pace.
Non serve scappare lontani, alle volte basta solo un bosco e un pezzo di terra. Passerei le mie ore ad ascoltare, terra, vento, cielo e mare.
In realtà non ce la potrei proprio fare. Cosa ci farei nuda in un bosco se nessuno mi stesse a guardare?
Quanto la felicità può riempire una vita?
Caro mondo io vorrei riempirti della mia felicità perchè la mia vita ne è satura e me ne sento in colpa. Mi sento troppo privilegiata per starmene rinchiusa.
Ti sento troppo per fare come la folla e starmene girata.
Mi sento troppo meno di tanti che purtroppo non forman la folla per non guardarli.
Sei così pieno di buono alle volte che quasi sembra una favola raccontata male.
Io vorrei far sapere, vorrei eternamente ringraziare, di casa in casa tutti coloro che hanno un così grande cuore.
Per loro vale la pena, per loro si deve proprio lottare...
Di loro si dovrebbe parlare, alla televisione, sui giornali e nelle chiese...
Non come se Gesù e tutti i suoi Santi, fossero gli unici che fanno certi gesti.
Se tu glielo raccontassi...se glielo dicessi che la cattiveria è tanto smorzata dagli altri, da coloro che arrivano quando sembra arrivata la fine e sono più lucenti degli angeli...
da coloro che arrivano all'inizio e per alcuni sembra che si siano caricati d'una croce ed invece loro ti guardano come se avessero visto il paradiso...
da coloro che arrivano quando proprio è tutto finito e non gli rimangono che le lacrime e alla fine riempiono d'amore l'aria che non l'ha mai conosciuto.
Caro mondo tu lo sai come sei eppure quasi t'ignorano in tutta questa bellezza. La mia vittoria sarà il non fuggirti ma il rincorrerti.
Un giorno farò girare la folla!

giovedì 14 febbraio 2008

Amore


Oggi è San Valentino e su un forum delle ragazzine chiedevano cos'è l'amore.
Ho iniziato più volte a scrivere che cos'era per me ma non ci sono riuscita.
Ho paura dell'amore, non so se è quel sentimento che credo di vivere io.
Amare è una cosa grande che coinvolge più persone come a raccoglierle in un abbraccio di coccole e lana. Ci sono le amiche di cui non puoi fare a meno e quando ci pensi bene diresti proprio che le ami. C'è la famiglia che nel bene e nel male sono coloro che ti hanno dato quanto hanno potuto affinchè tu fossi la persona migliore del mondo e a modo loro ti hanno sicuramente amato come nessuno ti amerà mai e anche solo per riflesso sai d'amarli. Poi ci sono quelle creature strane e piene di peli che ti amano con gli occhi, una cosa tutta particolare e loro che noi umani non potremo mai capire, un amore quasi tangibile e ineguagliabile e si sa quando alle volte ci rivolgiamo a loro chiamandoli "amore".
Infine c'è quella persona che ti sta a fianco, che hai trovato fra milioni, quella che doveva esser per forza lui e nessun'altro. La persona che completa il tuo mondo dandoti la gioia del futuro, la voglia d'andare avanti e migliorare questo mondo. Quella persona per la quale cambi il tuo modo di vedere e alla quale vuoi donare qualcosa che gli somigli perchè continui a migliorare le vite di tutti quando noi non ci saremo più. Prorio a questo punto io mi chiedo se questo sia l'amore vero... quando ti chiedi di come farai a ritrovarlo dopo che queste vite terrene saranno finite, se il legame sarà tanto stretto da non spaccarsi proprio mai e se per l'eternità potrete rimanere così perfetti assieme.
Sinceramente alle volte spero che quando saremo sotto un portico soleggiato d'una casa in campagna stanchi e canuti guardandolo possa dire d'essermi annoiata a stare sempre con lui, ma purtroppo già mi vedo piangere consapevole che stiamo arrivando al tragurardo tanto temuto.

giovedì 7 febbraio 2008

cene e gatto-il falso confilitto-


Ritrovo la sua pelle calda sotto le mie dita gelide.
Un brivido di stupore così piacevole per entrambi...i nostri corpi che diventano quasi umani nel tepore!
I suoi occhi vivi e dolci e i suoi capelli sempre disordinati, come se fosse uscito da un gioco svoltosi all'ombra di una foresta così lontano dai miei occhi e dai miei capelli.
Lo accolgo fredda e composta fra le braccia, quasi come se l'avessi sempre aspettato e quasi come non volerlo ammettere. La superiorità della donna che non riconosce l'evidente per non sembrare debole, cercare di sembrare che do amore solo quando lo voglio dare.
Al contrario di quella creatura che mi s'accascia contenta in grembo, con un sorriso pacifico di chi s'è goduto il vento quando il sole fa brillare l'ultima pioggia.
Sempre amore, sempre grande, sempre e comunque senza condizionamenti!
Visti come si vedono due vite lontane, in un contrasto armonioso che sa d'antico, come due bestie nemiche che nella tregua si ritrovano amiche.
Mi chiedo se la gente capirebbe...
Mi si spegne la sete di sangue quando lui mi mostra la sua tolleranza, s'acquietano i suoi tormenti d'ingiustizia quando sente che vivo solo per lui in una maniera quasi disperata!
Se non c'avessero inventati secoli fa magri adesso ignoreremo anche ciò che siamo e quanto sia innaturale amarsi...così come vampiri e licantropi!

mercoledì 30 gennaio 2008

Heathcliff Andrew Ledger

Perth, 4 aprile 1979 - New York, 22 gennaio 2008


Il necessario in sè per sè

Quel primo dicembre è esploso come una bomba cambiando la mia vita come può farlo ogni evento importante.
Di cose di cui avrei voluto scrivere ne son passate tante ma le parole son rimase intrappolate fra 1.000 altri pensieri e 100.000 azioni.
Treni presi all'improvviso, macchine azzurro-puffo che sfrecciavano in ogni dove. Ero sempre pronta a fuggire verso qualsiasi richiesta d'aiuto.
Io come al solito ne ho ricavato amore, quella linfa essenziale di cui mi nutro per vivere.
Questo è stato il dilemma principale di questi giorni.
Come vive la gente?!? Cosa gli serve per andare avanti?!?
Alle volte credo che tutto sia totalmente collassato su sè stesso in un gioco macabro di bisogni.
Per quanto mi riguarda sembra che ciò che serve a me per sopravvivere è "fare del bene" , che in realtà è "fare del bene a me", uno strano egoismo insegnatomi presumibilmente dalla Chiesa Cattolica. Se io faccio star bene qualcuno vivo della sua gioia riflessa. Eppure non sono assolutamente buona, se chi mi conosce bene provasse a descrivermi direbbe che sono superficialmente caramellata ma interiormente ripiena di fiele.
Eppure mi muovo in questa giungla con l'unico scopo di accumulare amore, lo prendo dagli uomini e dagli animali, dalle piante e dagli oggetti creati con cura.
Altri invece non hanno questa necessità, hanno bisogno di riempirsi d'altro: d'orgoglio, di stima o semplicemente di soldi. Sinceramente...rimango attonita e perplessa!
Probabilmente è per il fatto che io non mi amo abbastanza, se fossi nata senza una lira (perchè a quel tempo c'erano le lire) darei un valore diverso a tutto ciò che è materiale, ma non posso fare a meno di temere questa gente.
Giorni fa una discussione mi ha riportato alla mente come odiassi essere toccata, semplicemente sfiorata, sentivo come se in me entrasse dentro tutta la disperazione dell'altra persona, altre volte invece credevo di sentire quanto fosse viscido il mio interlocutore. Ciò mi portava a disprezzare veramente il genere umano, ero una creatura debole e priva di compassione. La mia paura era che gli altri volessero prendere da me qualcosa che mi era di fondamentale importanza.
Ora tutto è cambiato, penso che le persone abbiano bisogno di essere toccate, rassicurate e amate ma nonostante tutto rimane il timore verso coloro che non hanno i sentimenti come prioprità per sopravvivere.