lunedì 28 dicembre 2015
martedì 22 dicembre 2015
Mai essere meno di ciò che sei
Oggi ho iniziato una delle mie tante passeggiate con una donna bionda, aveva due cani ed un sacchetto pieno di pane per le anatre.
Il suo cane aveva abbaiato alla mia... lei mi urla di non spaventarmi, io la rassicuro: "anche la mia si butta dalla macchina quando arriviamo al parco".
Iniziamo a camminare, a parlare, mi racconta, mi racconto. In maniera curiosa, un po' sfacciata, non della pioggia, come farebbe chiunque. Poi iniziamo con i mille "ma davvero?!?"
Doveva essere una passeggiata breve e invece mi ritrovo con i calzini inzuppati d'acqua e il sole che cala dietro le cime degli alberi.
Mi saluta e mi bacia sulla guancia, come un'amica.
Mi porto dentro un nocciolino dorato di gioia.
Guardando da un diverso punto di vista mi son ritrovata ad osservare con grande ammirazione chi riusciva a cavalcare un'onda.
"A me non riesce, perchè non riesce?!? Che cosa non sto capendo."
C'è voluto un po', devo ammetterlo, per rendermi conto di quanto sia magnifico essere onda.
Il suo cane aveva abbaiato alla mia... lei mi urla di non spaventarmi, io la rassicuro: "anche la mia si butta dalla macchina quando arriviamo al parco".
Iniziamo a camminare, a parlare, mi racconta, mi racconto. In maniera curiosa, un po' sfacciata, non della pioggia, come farebbe chiunque. Poi iniziamo con i mille "ma davvero?!?"
Doveva essere una passeggiata breve e invece mi ritrovo con i calzini inzuppati d'acqua e il sole che cala dietro le cime degli alberi.
Mi saluta e mi bacia sulla guancia, come un'amica.
Mi porto dentro un nocciolino dorato di gioia.
Guardando da un diverso punto di vista mi son ritrovata ad osservare con grande ammirazione chi riusciva a cavalcare un'onda.
"A me non riesce, perchè non riesce?!? Che cosa non sto capendo."
C'è voluto un po', devo ammetterlo, per rendermi conto di quanto sia magnifico essere onda.
mercoledì 2 dicembre 2015
James Redfield
"Chiunque attraversi il nostro cammino ha un messaggio per noi...
Altrimenti avrebbe scelto un'altra strada o se ne sarebbe già andato."
Frida Kahlo
"Se potessi darti una cosa nella vita, mi piacerebbe darti la
capacità di vedere te stesso attraverso i miei occhi. Solo allora ti
renderesti conto di quanto sei speciale per me ".
lunedì 30 novembre 2015
Oggi volevo comprare un libro di Jodorowsky. Lo avevo deciso...
Era da tanto.
Non avrei mai creduto che sarebbe stato così.
I tuoi occhi sempre dietro gli occhiali da sole,
lo so che erano fissi sui miei.
Non abbiamo neanche avuto la decenza d'andar dritti,
abbiamo girato la testa per continuare a guardarci.
Come se io avessi ferito te.
Non hai neanche avuto la decenza d'abbassare lo sguardo
avrei apprezzato forse le scuse.
Ma niente.
Continuiamo a morderci.
Perchè hai rotto tutto?
Perchè?
È un'assenza straziante.
Spero solo ti abbia fatto male quanto ha fatto male a me.
giovedì 26 novembre 2015
Sembriamo così... felici
Ma io lo so.
Basta guardarci le braccia.
In quel lento morire da cui ci lasciavamo strappare.
Eravamo respiri flebili.
Era stata una falce in un mattino di sole,
tu sei caduta
e mentre cercavo di rialzarti lei è tornata.
Non sapevo più come tenerti
eppure, non ci restava che stringerci.
Volevo mostrarti l'equilibrio
anche senza più radici
Volevo mostrarti la vita
anche senza più radici...
Niente più terreno
e quella feroce fame che non finiva mai.
Basta guardarci le braccia.
In quel lento morire da cui ci lasciavamo strappare.
Eravamo respiri flebili.
Era stata una falce in un mattino di sole,
tu sei caduta
e mentre cercavo di rialzarti lei è tornata.
Non sapevo più come tenerti
eppure, non ci restava che stringerci.
Volevo mostrarti l'equilibrio
anche senza più radici
Volevo mostrarti la vita
anche senza più radici...
Niente più terreno
e quella feroce fame che non finiva mai.
Solo per un po'
Immagino di guardarti negli occhi, verdi, e di raccontarti tutto, quello che sono.
Immagino di aprire la bocca e di dire le parole giuste, quelle che non ti facciano aver paura di me, quelle che non ti facciano sentire quel baratro che c'è fra noi.
Volevo fortemente tu fossi migliore di me, volevo fortemente che i nostri percorsi così diversi ci avessero portato infine allo stesso punto.
Per un po', solo per un po' volevo stare fra le tue braccia ferma... che non è successo niente, non sei sola, per un po'.
giovedì 19 novembre 2015
#prayforyou che sei pieno d'odio, da Parigi arrivano solo messaggi d'amore.
Non riesco proprio a capire come possa la gente mentirsi tanto spudoratamente. Soffrire?!? La gente non soffre per Parigi, ha paura perchè le loro vite sono simili alle nostre, oggi è toccato a loro e domani potrebbe succedere a noi. L'empatia non ha distanze nè distinzioni.
Anzi se c'è qualcosa da condividere in questi giorni è la reazione d'amore di alcuni sopravvissuti, di chi ha subito i lutti. Sono fiera dei loro messaggi pieni di coraggio, che non incitano all'odio o al terrore, ma che ancor più ti chiedono di vivere libero e felice. Questo li rende vicini, questo me li rende fratelli, uniti nella più difficile e lunga delle guerre che il mondo abbia mai visto: l'egoismo contro l'altruismo.
Secondo me se stai "soffrendo" per Parigi probabilmente vivi nella parte sbagliata del mondo.
martedì 10 novembre 2015
Dai ricordi di un social network
La fortuna non ha il buon gusto d'apparirti come tale. E' un'opzione che devi cogliere affidandoti alla parte più folle che hai.
giovedì 5 novembre 2015
Prima di Goran Kovacevic
"Sai cosa mi piace di lui?!?
Mi piace come ama."
"Siete stati assieme?!?"
"Conosco solo la sua storia... è successo che un giorno si è innamorato di una ballerina.
Lui suona il violino, conoscendo la musica, ha sentito di non avere le parole per comunicare con lei e quindi ha iniziato a danzare. Si è iscritto ad un corso per principianti ma non bastava, lei era lontana. Così ha iniziato a spendere tutti i suoi soldi per delle lezioni private. Ora è bravissimo a ballare."
"Alla fine l'ha conquistata?!?"
"Alla fine si è innamorato della danza.
Ma glielo ha detto che ha iniziato a ballare per lei e lei, io non so nemmeno se ha sorriso.
Mi piace come ama, credo che in pochi riescano ad amare così forte e così delicatamente. Poteva essere solo un violinista è per come tiene l'arco e come vi accarezza le corde."
Mi piace come ama."
"Siete stati assieme?!?"
"Conosco solo la sua storia... è successo che un giorno si è innamorato di una ballerina.
Lui suona il violino, conoscendo la musica, ha sentito di non avere le parole per comunicare con lei e quindi ha iniziato a danzare. Si è iscritto ad un corso per principianti ma non bastava, lei era lontana. Così ha iniziato a spendere tutti i suoi soldi per delle lezioni private. Ora è bravissimo a ballare."
"Alla fine l'ha conquistata?!?"
"Alla fine si è innamorato della danza.
Ma glielo ha detto che ha iniziato a ballare per lei e lei, io non so nemmeno se ha sorriso.
Mi piace come ama, credo che in pochi riescano ad amare così forte e così delicatamente. Poteva essere solo un violinista è per come tiene l'arco e come vi accarezza le corde."
mercoledì 28 ottobre 2015
Sei come un cellulare ed io il suo caricabatterie.
So che te ne andrai via, te lo sento sulla pelle.
E non perchè mi dici che vuoi lavorare all'estero, tu parli sempre di Noi.
Te ne andrai perchè sei già distante e non ci vorrà tanto, basterà un passo. Un unico, piccolissimo, passo indietro.
Così, una volta alla settimana, mi chiedi se mi sono innamorata di te. Dico: "forse".
A cosa ti servirà mai il mio amore se neanche mi chiedi mai chi sono?!? Che te ne fai?!?
Posso riempire il tuo vuoto.
Posso imparare di nuovo ad amare, così, per dimostrarmi che se voglio lo so ancora fare.
Possiamo essere due oggetti.
E non perchè mi dici che vuoi lavorare all'estero, tu parli sempre di Noi.
Te ne andrai perchè sei già distante e non ci vorrà tanto, basterà un passo. Un unico, piccolissimo, passo indietro.
Così, una volta alla settimana, mi chiedi se mi sono innamorata di te. Dico: "forse".
A cosa ti servirà mai il mio amore se neanche mi chiedi mai chi sono?!? Che te ne fai?!?
Posso riempire il tuo vuoto.
Posso imparare di nuovo ad amare, così, per dimostrarmi che se voglio lo so ancora fare.
Possiamo essere due oggetti.
giovedì 22 ottobre 2015
Se ti riesce con facilità non può esser definito Lavoro, è un gioco.
Oggi ti scriverò qualcosa che non è semplice da dire e credo non sia neanche semplice da capire.
Dicono che nella vita si debba riuscire a prendere senza imbarazzo quello che ci viene offerto. Eppure per una come te questo non è mai stato facile, hai sempre guardato male chi ti porgeva un dono, senza essere maleducata, hai sempre ringraziato con poca convinzione: "e adesso tu da me che vuoi?!?"
Negli anni hai capito quanto fosse bello dare, dare senza ricevere, ma hai capito, sempre di più, che nessuno ama dare senza ricevere. Così per dispetto tu sei diventata qualcuno che al contrario del modo ama amare e non ama assolutamente ricevere. Perchè se qualcuno non ti da niente tu non gli devi niente.
È sempre stata complicata la tua vita, la tua pallina di vita che hai dentro quanto è ben nascosta. Nascosta senza maschere, nascosta senza sotterfugi, celata da arsura e tempeste. Non c'è mai stato bisogno di fingere, la solitudine è la tua forza, quando sei sola sei te stessa e quando sei te stessa sei potente.
Come una dea che non vuole sacrifici, una dea senza vestali nè sacerdoti... una dea dimenticata.
Così, ora che qualcuno ti ha visto ti stai disintegrando, terrorizzata. Cerchi un modo per sparire e tutto in te è devastato da venti gelidi: "Tu non puoi passare!"
Così rischi che quei venti invece d'aprire cancelli abbattano le mura.
Non attaccare, impara a ricevere l'ospite, anche se fosse un nemico.
"Nessuno si era mai svegliato durante la notte per chiedermi se avevo freddo e coprirmi, credo neanche mia madre."
"E la cosa come ti fa sentire?"
"Dispiaciuta, per me stessa...
Terrorizzata, che vuoto può lasciare una persona del genere?!?"
Dicono che nella vita si debba riuscire a prendere senza imbarazzo quello che ci viene offerto. Eppure per una come te questo non è mai stato facile, hai sempre guardato male chi ti porgeva un dono, senza essere maleducata, hai sempre ringraziato con poca convinzione: "e adesso tu da me che vuoi?!?"
Negli anni hai capito quanto fosse bello dare, dare senza ricevere, ma hai capito, sempre di più, che nessuno ama dare senza ricevere. Così per dispetto tu sei diventata qualcuno che al contrario del modo ama amare e non ama assolutamente ricevere. Perchè se qualcuno non ti da niente tu non gli devi niente.
È sempre stata complicata la tua vita, la tua pallina di vita che hai dentro quanto è ben nascosta. Nascosta senza maschere, nascosta senza sotterfugi, celata da arsura e tempeste. Non c'è mai stato bisogno di fingere, la solitudine è la tua forza, quando sei sola sei te stessa e quando sei te stessa sei potente.
Come una dea che non vuole sacrifici, una dea senza vestali nè sacerdoti... una dea dimenticata.
Così, ora che qualcuno ti ha visto ti stai disintegrando, terrorizzata. Cerchi un modo per sparire e tutto in te è devastato da venti gelidi: "Tu non puoi passare!"
Così rischi che quei venti invece d'aprire cancelli abbattano le mura.
Non attaccare, impara a ricevere l'ospite, anche se fosse un nemico.
"Nessuno si era mai svegliato durante la notte per chiedermi se avevo freddo e coprirmi, credo neanche mia madre."
"E la cosa come ti fa sentire?"
"Dispiaciuta, per me stessa...
Terrorizzata, che vuoto può lasciare una persona del genere?!?"
lunedì 12 ottobre 2015
Credo che siate confusi
"È molto semplice in realtà. Se lo baci, senti le farfalle nello stomaco?!?"
"No.
Se non lo bacio ho voglia di baciarlo."
"No.
Se non lo bacio ho voglia di baciarlo."
Marguerite Yourcenar, "Memorie di Adriano"
«La mia opinione su di lui si modificava senza posa, il che accade
solo per gli esseri che ci toccano da vicino: gli altri, ci contentiamo
di giudicarli alla grossa, e una volta per tutte».
sabato 10 ottobre 2015
Precisamente il contrario
Mi chiedono se quando non ti vedo mi manchi.
Mi chiedono se prima di vederti sono ansiosa.
Mi chiedono se quando ti vedo ho il cuore che batte forte.
Quando non ti vedo sono totalmente nella mia vita, con le mie scelte, con i miei amici, presente nel momento.
Prima di vederti penso a cosa mettermi, penso che vorrei essere carina, prendo dei pantaloni comodi e una maglia morbida. La realtà è che voglio poterti abbracciare per bene.
Quando ti vedo lascio la giornata alle spalle, respiro e mi sorridono gli occhi.
Mi chiedono se prima di vederti sono ansiosa.
Mi chiedono se quando ti vedo ho il cuore che batte forte.
Quando non ti vedo sono totalmente nella mia vita, con le mie scelte, con i miei amici, presente nel momento.
Prima di vederti penso a cosa mettermi, penso che vorrei essere carina, prendo dei pantaloni comodi e una maglia morbida. La realtà è che voglio poterti abbracciare per bene.
Quando ti vedo lascio la giornata alle spalle, respiro e mi sorridono gli occhi.
domenica 4 ottobre 2015
No, non te
Mi hai lasciato la fame.
Me l'hai attaccata sicuramente con quei baci cattivi, quando ti strofinavi male alla pelle, che non riuscivamo ad esser uno e restavamo ferocemente soli... ridendo... cattivi.
Mi hai lasciato questo vuoto come una fame feroce di baci e di pelle.
Una fame cattiva, di quelle insaziabili e senza possibilità di conforto.
Me l'hai attaccata sicuramente con quei baci cattivi, quando ti strofinavi male alla pelle, che non riuscivamo ad esser uno e restavamo ferocemente soli... ridendo... cattivi.
Mi hai lasciato questo vuoto come una fame feroce di baci e di pelle.
Una fame cattiva, di quelle insaziabili e senza possibilità di conforto.
venerdì 25 settembre 2015
Emil Cioran - Sillogismi dell’amarezza
«Noi amiamo sempre… malgrado tutto; e questo “malgrado tutto” copre un infinito».
giovedì 17 settembre 2015
«Non instaurare amicizie inutili» Reyna d’Assia
Tutto torna... logicamente!
Solo noi, illogicamente, non torneremo più.
Tutto questo mi fa sentire così stupida ed ancora arrabbiata.
Perchè ho bisogno di te e tu non hai bisogno di me
e ti odio così tanto che se smetto poi mi manchi
e quando mi manchi poi di nuovo ti odio.
Tutto questo ti rende così stupido.
Solo noi, illogicamente, non torneremo più.
Tutto questo mi fa sentire così stupida ed ancora arrabbiata.
Perchè ho bisogno di te e tu non hai bisogno di me
e ti odio così tanto che se smetto poi mi manchi
e quando mi manchi poi di nuovo ti odio.
Tutto questo ti rende così stupido.
sabato 12 settembre 2015
Peutêtre tant pour parler
Che in realtà sono perennemente combattuta fra
il dimenticati di me e il cercami sempre.
Divisa, in tanti, minuscoli pensieri.
Che il tuo corpo sembra la tavola dalla quale mangio
e non vorrei, ma ancora imparo, su di te.
venerdì 11 settembre 2015
Onironauti e viaggiatori della notte
Ho dormito 11 ore stanotte e finalmente i sogni son tornati nitidi, ho sbloccato qualcosa che me li fa sentire, ho acquistato il tatto. Mi ritrovo con il corpo e sento il peso di un bellissimo anello che non mi permette di muovere la mano, sento il vento sul viso mentre in macchina percorro una strada lungo la costa. Di nuovo parallela a me stessa.
Continuo il mio percorso, prendo fiato e mi ributto.
Oh si lo ammetto, anche a me piacerebbe, piacerebbe tanto stare fra quelle braccia immobile, una parte di me lo brama, proprio come chiunque altro. Che è più semplice aspettare qualcuno che cercare se stessi, che è più semplice suddividere i propri problemi piuttosto che superarli.
Ricominciamo, un piedi davanti all'altro, nella veglia e nel sonno, mi riprenderò tutto il tempo che mi appartiene.
giovedì 10 settembre 2015
Sempre -
Tu lo dicevi che avrei scritto di te, io te lo dicevo che scrivo solo quando le cose vanno male.
Così... scrivo di te, sperando che mi aiuti a lasciarti andare.
Ci sono cose che sai: non si può fare il bagno dopo mangiato, non si può bere acqua ghiacciata dopo aver sudato e sono tutte cose che vuoi, che pensi ti farebbero star bene.
Allora mi alleno a fare a meno, a togliere pian piano, a toglierlo a me e a toglierlo a te, piano, come le carezze.
mercoledì 19 agosto 2015
Come il lupo che ha fame
È quella voglia di baci che ti strappa la bocca.
La senti nella gola e nella lingua... costretta.
Devi aver paura. Devi chiudere tutto in gabbia prima che aggredisca qualcuno a caso, con la solita feroce cattiveria di chi ha bisogno di baci.
giovedì 13 agosto 2015
Frizione
Alle volte non so, non so se davvero la mia strada mi stia facendo crescere o semplicemente spegnere. Non c'è più niente che mi possa far male, oggetti, sentimenti, possono regalarmeli o romperli ed io li guardo come se si trattasse semplicemente di un ciclo, l'accendersi e lo spegnersi, d'un giorno, d'una farfalla, d'un fiore.
Mi chiudo senza interesse in una bolla e non m'importa che tutto fuori muoia così com'era stato detto. Perchè l'hanno detto e io l'ho sentito che sarebbe successo, qualcosa, qualcosa ho fatto.
Io qualcosa ho fatto e tutto invece è morto.
Non ho paura e non ho necessità di salvare.
Coprirò col mio mantello quel che basta per non far soffrire.
Che amore non sia preservare, non sia obbligare, non sia volere.
Che amore sia ascoltare, guardare ma vorrei vivere di più la mia tenerezza.
martedì 28 luglio 2015
Sono solo una macchina.
Sai è davvero difficile, oggi è davvero difficile.
Uno di quei giorni in cui quasi senti di poter morire perchè non t'interesserebbe vedere quel film, leggere quel libro, o conoscere quella persona.
Io lo ricordavo dolorosamente tutto questo.
Che tutto sembra inutile e quasi dannoso perchè così tanto lontano dalla verità, io così lontana... non m'interessa neanche più tornare indietro, neanche più andare avanti, per poi sentirmi ancora più distante da ovunque, anche da quanto comunemente chiamano amore, con le sue mille lotte intestine.
Sono stanca, stanca alle lacrime.
Che c'è chi non capisce come Cesare Pavese che tanto amava la vita poi se n'è così insensatamente privato e io vorrei spiegarvi come "improvvisamente avere" sia meravigliosamente crudele.
Così m'acquieto sola come se solo m'interessasse respirare, capire di nuovo com'è che davvero si faccia a respirare.
Che se voi sapeste questo dolore tutti gli altri vi sembrerebbero tanto piccola cosa.
venerdì 24 luglio 2015
Lewis Carroll
„Quando uso una parola», Humpty Dumpty disse in tono piuttosto sdegnato, «essa significa esattamente quello che voglio – né di più né di meno.»
«La domanda è», rispose Alice, «se si può fare in modo che le parole abbiano tanti significati diversi.»
«La domanda è,» replicò Humpty Dumpty, «chi è che comanda – tutto qui.“
venerdì 10 luglio 2015
Pretendo la forza che scaturisce dalla felicità
Gli infelici e gli insoddisfatti si trovano sempre.
Sono i felici quelli difficili a trovarsi, a tenersi, anche solo per mano.
E così voglio qualcuno che non mi voglia tanto quanto io non voglio lui.
Che sia solo un socio d'emozioni, un collega della vita.
"Mi volevi troppo forte!"
Ti volevo unico.
Gli infelici, gli insoddisfatti e gli egoisti affollano.
Sono i felici quelli difficili a trovarsi, a tenersi, anche solo per mano.
E così voglio qualcuno che non mi voglia tanto quanto io non voglio lui.
Che sia solo un socio d'emozioni, un collega della vita.
"Mi volevi troppo forte!"
Ti volevo unico.
Gli infelici, gli insoddisfatti e gli egoisti affollano.
martedì 7 luglio 2015
Il segreto della felicità -Hiretap Heleinad-
Avere cura del proprio corpo e della mente.
Non lamentarsi mai dei problemi.
Lascia andare via i rimorsi che fanno male,
lascia il passato alle spalle perchè tanto non cambia,
vivi il presente e non pensare troppo al futuro.
Lavora per vivere e non vivere per lavorare.
Ogni tanto siediti a giocare con un bambino
è il miglior modo per abbattere il peso della vita che noi adulti dobbiamo sopportare.
Goditi il momento senza pensare troppo alle conseguenze.
Se ami una persona dalle tutto il tuo amore non permettere che la tua parte razionale ti blocchi.
Impara ad accettare anche la tristezza è da lì che riemerge la felicità.
Impara ad accettare anche i difetti di un amico..
Vivi la vita con la consapevolezza che ogni momento non vissuto è come un ricordo mai nato.
Isabel Allende
Allora smisi di scrutarmi nello specchio per paragonarmi con le donne perfette del cinema e delle riviste e decisi che ero bella per il semplice motivo che avevo voglia di esserlo.
giovedì 25 giugno 2015
martedì 23 giugno 2015
José Saramago, “L’anno della morte di Riccardo Reis”
«La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, la solitudine non è un albero in mezzo a una pianura dove ci sia solo lui, è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice.».
mercoledì 17 giugno 2015
Erri De Luca, “Non ora, non qui”
«Si cresce tacendo, chiudendo gli occhi ogni tanto, si cresce sentendo d’improvviso molta distanza da tutte le persone».
mercoledì 3 giugno 2015
Seneca
Il tuo spirito deve cambiare, non il cielo sotto cui vivi. La furia con cui continuamente viaggi di qua e di là non serve a nulla. E sai perché non trovi sollievo nella fuga? Perché fuggi portandoti sempre dietro te stesso.
venerdì 29 maggio 2015
E domani sarà un giorno nuovo
Non mi interessa quello che non mi viene raccontato, non vivo nella bramosia di sapere ma nella curiosità di scoprire. Mi alletta di più, invero, ciò che non conosco, vedere il muoversi di vite lontane dalla mia, che sanno d'altre case, d'altre cose e passioni.
giovedì 28 maggio 2015
La disobbedienza!
"Come va?!?"
"Mah... comunque bene dai... ho sognato di fare l'amore con lui stanotte.
È come una di quelle malattie che pensi sia passata ed invece basta un soffio d'aria fredda che ti risale la febbre.
Gli ho riempito le labbra di morsi e ho seguito una vena, da dietro la nuca fino alla fronte, con le dita. Ricordo ancora la pressione.
Lui era lui, scostante e cattivo, eppure io cercavo il suo corpo, eppure io son certa che abbiamo fatto l'amore.
Spero che lui non lo sogni mai tutto questo. Io me lo son spiegata bene che è morto, anche se non l'ho capito... ma lui, lui per sempre dovrà arrendersi al fatto, che nonostante tutto, io son morta. "
Le persone non si perdono.
Le persone, se le perdi, le puoi chiamare, cercare, rincorrere.
E se non ti rispondono è perché scelgono liberamente di non risponderti e di non esserci più. Ne sono consapevoli, e allora non le hai perse. Sono loro che scelgono di perdere te... (Anonimo)
"Mah... comunque bene dai... ho sognato di fare l'amore con lui stanotte.
È come una di quelle malattie che pensi sia passata ed invece basta un soffio d'aria fredda che ti risale la febbre.
Gli ho riempito le labbra di morsi e ho seguito una vena, da dietro la nuca fino alla fronte, con le dita. Ricordo ancora la pressione.
Lui era lui, scostante e cattivo, eppure io cercavo il suo corpo, eppure io son certa che abbiamo fatto l'amore.
Spero che lui non lo sogni mai tutto questo. Io me lo son spiegata bene che è morto, anche se non l'ho capito... ma lui, lui per sempre dovrà arrendersi al fatto, che nonostante tutto, io son morta. "
Le persone non si perdono.
Le persone, se le perdi, le puoi chiamare, cercare, rincorrere.
E se non ti rispondono è perché scelgono liberamente di non risponderti e di non esserci più. Ne sono consapevoli, e allora non le hai perse. Sono loro che scelgono di perdere te... (Anonimo)
mercoledì 27 maggio 2015
Quasi ironinca indifferenza
Non pensare d'essere così importante che da un giorno ad un altro io cambi atteggiamento.
Non pensare d'essere così importante da credere che io possa sentir mai la tua mancanza.
Non pensare mai d'esser così importante che io inizi in qualsiasi modo a sentirmi in colpa.
Non pensare davvero d'esser così importante da credere che ciò che fai mi possa ferire.
No, non crederlo mai che io ti giri intorno, se tu sei uragano io sono mare, mi puoi spostare ma non mi puoi cambiare.
Che se solo nella tua piccola ed inutile ripicca pensi d'esser tagliente tu non sai qual'è il sorriso che sfoggio prima di diventar lama.
Non pensare d'essere così importante da credere che io possa sentir mai la tua mancanza.
Non pensare mai d'esser così importante che io inizi in qualsiasi modo a sentirmi in colpa.
Non pensare davvero d'esser così importante da credere che ciò che fai mi possa ferire.
No, non crederlo mai che io ti giri intorno, se tu sei uragano io sono mare, mi puoi spostare ma non mi puoi cambiare.
Che se solo nella tua piccola ed inutile ripicca pensi d'esser tagliente tu non sai qual'è il sorriso che sfoggio prima di diventar lama.
Albert Camus
«Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto in me un’ invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel mezzo dell’inverno vi era in me un’invincibile estate. E ciò mi rende felice».
venerdì 22 maggio 2015
Non è solo inchiostro
Così m'hai preso una penna nera... con le penne nere ci scrivo le cose importanti. Non me l'hai chiesta, te la sei presa e io sono stata zitta.
giovedì 21 maggio 2015
Padrona di me stessa
Le decisioni che prendi non fanno mai rumore eppure racchiudono in se tutta la forza della natura. Le decisioni che prendi possono far male e coinvolgere tante persone. Tutti i giorni sei l'unico padrone, esecutore e giudice delle tue scelte. Puoi mentire, puoi mentire a te stesso, agli altri. Puoi fare del bene rumorosamente o silenziosamente. Puoi amare passionalmente o disinteressatamente.
Nessuno può realmente dire alle tue emozioni cosa fare, tu hai finalmente un potere illimitato su qualcosa.
Eppure... eppure hai presente quei momenti neri da cui non esci? Quello sbattere incessante sulla porta chiusa?
Ecco quelle sono le decisioni sbagliate, sono quelle che creano il ripetersi degli eventi, persone diverse ma stesse situazioni, puoi impazzirci in quel tuo piccolo e personalissimo inferno. Ma ancora puoi scegliere quanto fermarti, quanto piangere, quante energie sprecare per divincolarti, saltare, urlare.
Puoi scegliere di trovare una luce, di creare una chiave.
Nessuno può realmente dire alle tue emozioni cosa fare, tu hai finalmente un potere illimitato su qualcosa.
Eppure... eppure hai presente quei momenti neri da cui non esci? Quello sbattere incessante sulla porta chiusa?
Ecco quelle sono le decisioni sbagliate, sono quelle che creano il ripetersi degli eventi, persone diverse ma stesse situazioni, puoi impazzirci in quel tuo piccolo e personalissimo inferno. Ma ancora puoi scegliere quanto fermarti, quanto piangere, quante energie sprecare per divincolarti, saltare, urlare.
Puoi scegliere di trovare una luce, di creare una chiave.
Dovrei chiedere scusa a me stessa per aver creduto di non essere abbastanza.
Alda Merini
Alda Merini
Ferzan Ozpetek
"Le fate ignoranti sono quelle che incontriamo e
non riconosciamo ma che ci cambiano la vita.
Non sono quelle delle fiabe, perchè loro qualche bugia la dicono.
Sono ignoranti, esplicite, anche pesanti a volte,
ma non mentono sui sentimenti.
Le fate ignoranti sono tutti quelli che vivono allo scoperto,
che vivono i propri sentimenti
e non hanno paura di manifestarli.
Sono le persone che parlano senza peli sulla lingua,
che vivono le proprie contraddizioni e che ignorano le strategie..."
lunedì 18 maggio 2015
Hermann Hesse, “Siddharta”
«La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra e si rigira nell'aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c'è vento che li tocchi, hanno in loro stessi la loro legge ed il loro cammino».
mercoledì 13 maggio 2015
Marcela Serrano, "Il tempo di Blanca"
«Ai
tempi di mia nonna non si buttava via niente. Nemmeno l’esperienza. Un
bacio era una cosa rara nella vita di una persona e veniva custodito
come un tesoro. Il dolore si conservava gelosamente per non
dimenticarlo. E da quello si imparava. Adesso calze, dolori e baci,
consumiamo tutto, rompiamo tutto, ci disfiamo di tutto».
martedì 12 maggio 2015
Che semplicemente m'hai tolto il respiro
Che banalmente quando mi dici "scrivimi"
è come se fossi legna in un fuoco e divampo,
è come se diluviassi in un fiume e sono in piena,
è come se aprissi la porta e mi dicessi "esci",
"arriva ovunque, amami, stupiscimi, turbami e feriscimi".
Che banalmente quando mi dici "io ti rispondo"
è come se dicessi ad un'altra "sii l'amore che io sarò il letto"
e ti guardo sorridendo come se fosse una cosa dolce
e ti guardo come se non avessi detto niente d'importante
e ti guardo sperando che tu non sapessi cosa stavi dicendo.
è come se fossi legna in un fuoco e divampo,
è come se diluviassi in un fiume e sono in piena,
è come se aprissi la porta e mi dicessi "esci",
"arriva ovunque, amami, stupiscimi, turbami e feriscimi".
Che banalmente quando mi dici "io ti rispondo"
è come se dicessi ad un'altra "sii l'amore che io sarò il letto"
e ti guardo sorridendo come se fosse una cosa dolce
e ti guardo come se non avessi detto niente d'importante
e ti guardo sperando che tu non sapessi cosa stavi dicendo.
lunedì 11 maggio 2015
Che poi è il solito ripetersi di banalità
Sono stata sempre così libera, non sono mai realmente appartenuta neanche a me stessa, non mi sono mai imprigionata nella coerenza. Ho sempre pensato che nella libertà di cambiamento risedesse la mia forza.
E dev'essere stato quando tu hai detto "mia" che tutto è cambiato, mi hai dato un posto in cui stare, qualcosa a cui volevo appartenere. Una terra neutrale in cui non ero strana ma ero speciale.
"Non sei stanca di sentirti dire che sei speciale? Ti dovresti stancare... te lo dico io che sei speciale e a me devi credermi perchè tu neanche lo puoi immaginare quanto sei importante per me!"
E dev'essere stato quando tu hai detto "mia" che tutto è cambiato, mi hai dato un posto in cui stare, qualcosa a cui volevo appartenere. Una terra neutrale in cui non ero strana ma ero speciale.
"Non sei stanca di sentirti dire che sei speciale? Ti dovresti stancare... te lo dico io che sei speciale e a me devi credermi perchè tu neanche lo puoi immaginare quanto sei importante per me!"
venerdì 8 maggio 2015
Cerco di non aver bisogno di risposte
Non sai cosa voglia dire combattere tutti i giorni con me stessa
affinchè rimanga sempre una cosa solo nostra,
perchè non è nostra,
perchè se tu hai voglia è nostra,
se non hai voglia rimane solo dolorosamente mia.
affinchè rimanga sempre una cosa solo nostra,
perchè non è nostra,
perchè se tu hai voglia è nostra,
se non hai voglia rimane solo dolorosamente mia.
Credo infine d'averti avuto solo io
Quindi sai cos'ho fatto oggi? Ho deciso di non pensare a te. Di non scriverti, non raccontarti che strani giri fa il destino con le nostre vite, che le scontra sempre violentemente e poi uno dei due si stacca dall'altro con un inspiegabile morso. Sì perchè a noi non basta allontanarci, noi ci feriamo. Sempre. E quindi mentre tu sei in un posto dove non mi vuoi io rispetto la tua scelta giocando alla mia vita, riempiendomi d'impegni, incontrando tante persone, cercando negli anfratti della mia personalità quello che realmente sono. Creandomi come voglio essere, lontana da te, senza odiarti, senza giudicarti.
Ma il destino è bastardo quando si tratta di te e tutti i giorni mi ricorda che sei esistito nella mia vita, presente più di me, ma assente più di me. Oggi, sai cosa ha fatto oggi?!? Oggi m'ha ricordato quanto non ci sopportassimo e quanto al contempo ci cercassimo. Mi ha ricordato quanto fossero importanti per te le mie parole. Ma io questo non te lo dirò.
lunedì 4 maggio 2015
ascolta il mio cuore
"Senti il mio cuore? È così che deve battere anche il tuo!"
Quel corpicino schiacciato al mio, alla ricerca di un miracolo che gli salvasse la vita e "no, non posso lasciarlo. Se lo lascio si dimentica come deve fare il suo cuore a battere."
Lo stringevo come a farlo entrare nella pelle, la disperazione nelle mani, tutt'uno col suo pelo.
Se è tuo soltanto ciò che riesci a condividere, ne deduco che la vita mi appartiene.
Quel corpicino schiacciato al mio, alla ricerca di un miracolo che gli salvasse la vita e "no, non posso lasciarlo. Se lo lascio si dimentica come deve fare il suo cuore a battere."
Lo stringevo come a farlo entrare nella pelle, la disperazione nelle mani, tutt'uno col suo pelo.
Se è tuo soltanto ciò che riesci a condividere, ne deduco che la vita mi appartiene.
domenica 3 maggio 2015
Non temo la mia paura è quella degli altri che mi spaventa
"Se non nascondi zanne e artigli non potrò mai aiutarti!" Le dissi con il cuore che pulsava nelle tempie.
Così l'esserino pallido e minuto nascose il mostro lasciando una bambina fragile ed indifesa.
Le lunghe e rigide prominenze rientrarono come fruste nelle mani che strinsi subito fra le mie. In quel momento cessò la paura d'entrambe. Le promisi che l'avrei protetta e diventammo forti nonostante la nostra diversità.
La presentai al mondo come qualcuno di cui mi sarei occupata...
mercoledì 29 aprile 2015
Se quello che vuoi conincide con quello che voglio
Non è la rabbia ad uccidere i rapporti, ma la stanchezza. Se mi arrabbio, ci sono. Se mi arrabbio, ti penso. Se mi arrabbio, mi sei dentro. Ma, se mi stanco, mi spengo. Se mi stanco, sono altrove. Se mi stanco, mi hai perso.
-K. Vergone
E se mi sveglio? Se mi svegliassi da questo torpore in cui tutti vogliono far cadere il cuore? Ho provato sentimenti così umani che mi hanno spaventata per la loro intensità e maestosità. La felicità non li contempla, ma a confronto è come esser vuoti. La gelosia e la passione riempiono. Posso essere innamorata come una pazza se lascio annaffiare quotidianamente il mio ego. Amo di parole stupende, che io m'innamorerei di me a vedermi così potente e fragile. Ma non riesco a rimanere legata a lungo a tutto questo conflitto d'anime. Mi stanco della fuga, mi stanco a rincorrerti, mi stanco persino ad aspettarti. Ritorno piano nel mio corpo, riprendo possesso della mia mente e sparisce la meraviglia. Torni ad essere come me, torno a volerti bene per quello che sei, qualcosa da guardare da lontano, la mia tangente ogni tanto.
-K. Vergone
E se mi sveglio? Se mi svegliassi da questo torpore in cui tutti vogliono far cadere il cuore? Ho provato sentimenti così umani che mi hanno spaventata per la loro intensità e maestosità. La felicità non li contempla, ma a confronto è come esser vuoti. La gelosia e la passione riempiono. Posso essere innamorata come una pazza se lascio annaffiare quotidianamente il mio ego. Amo di parole stupende, che io m'innamorerei di me a vedermi così potente e fragile. Ma non riesco a rimanere legata a lungo a tutto questo conflitto d'anime. Mi stanco della fuga, mi stanco a rincorrerti, mi stanco persino ad aspettarti. Ritorno piano nel mio corpo, riprendo possesso della mia mente e sparisce la meraviglia. Torni ad essere come me, torno a volerti bene per quello che sei, qualcosa da guardare da lontano, la mia tangente ogni tanto.
Michele Mari
giovedì 23 aprile 2015
Guy de Maupassant, “Yvette”
«Sei innamorato, – ripeté Saval.
– No. Questa ragazza mi turba, mi seduce, m’inquieta, mi attira e mi spaventa. Diffido di lei come d’una trappola, e ho voglia di lei, come del gelato quando si ha sete».
mercoledì 15 aprile 2015
Johann Wolfgang Goethe, “Le affinità elettive”
«Sotto quel cielo terso, con quel bel sole, le apparve a un tratto evidente che il suo amore, per realizzarsi sino in fondo, doveva perdere ogni traccia d'egoismo; e in certi momenti, le sembrava d'essere già a quel vertice: desiderava soltanto la felicità dell'amico, si credeva capace di rinunciare a lui, di non vederlo addirittura più, pur di saperlo contento. Ma per sé, era ben sicura di non volere appartenere a nessun altro».
è solo prendere consapevolezza dell'asincronia
Credo che, più degli altri, le persone felici abbiano bisogno di momenti d'infinita tristezza.
"...si ha bisogno anche di sentirsi infelici a volte senza che nessuno si allarmi e ti chieda perché, o pensi che ci sia qualcosa di sbagliato." Giacomo Papi
"...si ha bisogno anche di sentirsi infelici a volte senza che nessuno si allarmi e ti chieda perché, o pensi che ci sia qualcosa di sbagliato." Giacomo Papi
martedì 14 aprile 2015
Irène Némirovsky, “I cani e i lupi”
«Sono andata avanti per anni senza vederti, quasi senza conoscerti, e tu eri mio esattamente come adesso. Io, che sono abituata ad aspettarmi il peggio, non ho paura di perderti. Puoi dimenticarmi, abbandonarmi, lasciarmi, sarai sempre e solo mio. Ti ho inventato io, amore mio. Sei molto più che il mio amante. Sei una mia creatura. E’ per questo che mi appartieni, quasi tuo malgrado».
domenica 12 aprile 2015
Assieme saremo come una manciata di difetti
E che problema c'è se io e te assieme non faremo mai una mela?
Non saremo mai un frutto perfettamente incollato perchè non siamo mai stati una frase alla continua ricerca di congiunzione.
Che forse, la cosa che adoro, è proprio quest'infinita distanza.
Quest'esser due soli... con i nostri pianeti.
La gente neanche se lo sussurra quel bacio che noi ci siamo dovuti urlare e lui non s'è fermato alle labbra ma ha riempito ogni spazio, fino ad essere ovunque.
Non saremo mai un frutto perfettamente incollato perchè non siamo mai stati una frase alla continua ricerca di congiunzione.
Che forse, la cosa che adoro, è proprio quest'infinita distanza.
Quest'esser due soli... con i nostri pianeti.
La gente neanche se lo sussurra quel bacio che noi ci siamo dovuti urlare e lui non s'è fermato alle labbra ma ha riempito ogni spazio, fino ad essere ovunque.
mercoledì 8 aprile 2015
lunedì 6 aprile 2015
è che mi viveva come se non avessi mai vissuto
Non che sperassi...
è che mi guardava come volevo essere guardata.
Non che ci credessi...
ma mi diceva ciò che volevo e non avevo mai sentito.
Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne senza baciarne l'anima.
- Alda Merini.
è che mi guardava come volevo essere guardata.
Non che ci credessi...
ma mi diceva ciò che volevo e non avevo mai sentito.
Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne senza baciarne l'anima.
- Alda Merini.
domenica 29 marzo 2015
The Gambler
Io non sono una giocatrice d'azzardo.
Non ho mai fatto scelte in base a delle previsioni.
Non ho mai contato le mie parole.
Me ne sono sempre andata quando magari dovevo restare.
Non ho mai capito come si facesse ad amare il gioco d'azzardo.
Vedere che stai perdendo, aspettare, riprovare. Non perdere mai la speranza.
No, io non ho la flemma del giocatore che riesce anche a non sudare.
Io prendo tutto, tutto quello che sono, tutto quello che ho fatto, che è tutto quello che ho. Prendo tutto questo, con quel dolore lancinante alle dita delle mani, e punto tutto, tutto, una sola volta, sul rosso.
E tutte le volte, la ruota, pare che non smetta mai di girare.
Non ho mai fatto scelte in base a delle previsioni.
Non ho mai contato le mie parole.
Me ne sono sempre andata quando magari dovevo restare.
Non ho mai capito come si facesse ad amare il gioco d'azzardo.
Vedere che stai perdendo, aspettare, riprovare. Non perdere mai la speranza.
No, io non ho la flemma del giocatore che riesce anche a non sudare.
Io prendo tutto, tutto quello che sono, tutto quello che ho fatto, che è tutto quello che ho. Prendo tutto questo, con quel dolore lancinante alle dita delle mani, e punto tutto, tutto, una sola volta, sul rosso.
E tutte le volte, la ruota, pare che non smetta mai di girare.
martedì 24 marzo 2015
Sogno incosciente
Era tutto il giorno che il telefono squillava, messaggi, notifiche, probabilmente anche due o tre chiamate perse.
Ma lei non lo prendeva dalla borsa, continuava a camminare e ridere.
Lo guardava come se dovesse impararlo per ricordarlo per sempre.
Cercava di compiere solo gesti quotidiani, s'impegnava a mettere un piede davanti all'altro.
Lo carezzava solo con gli occhi.
Non si poneva alcuna domanda.
Lì.
Ad un certo punto arrivarono in un bar, lui si tolse il cellulare dalla tasca e lo poggiò sul tavolino. Lei girò lo sguardo altrove.
"Cosa c'è?" Le chiese
"È l'ora..."
"Pensi che sia tardi?"
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime: "È che non lo voglio sapere... non lo voglio sapere se sto sognando."
Ma lei non lo prendeva dalla borsa, continuava a camminare e ridere.
Lo guardava come se dovesse impararlo per ricordarlo per sempre.
Cercava di compiere solo gesti quotidiani, s'impegnava a mettere un piede davanti all'altro.
Lo carezzava solo con gli occhi.
Non si poneva alcuna domanda.
Lì.
Ad un certo punto arrivarono in un bar, lui si tolse il cellulare dalla tasca e lo poggiò sul tavolino. Lei girò lo sguardo altrove.
"Cosa c'è?" Le chiese
"È l'ora..."
"Pensi che sia tardi?"
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime: "È che non lo voglio sapere... non lo voglio sapere se sto sognando."
lunedì 16 marzo 2015
Le grandi cose sono fatte dalla somma di molte piccole cose.
Non è più facile sapere che non si è soli in questa malattia chiamata vita.
I sintomi sono gli stessi e la febbre la sento a tempi alterni, un giorno brucia tutto e l'altro solo brividi di freddo.
"La normalità è una strada lastricata: è comoda per camminare, ma non vi cresce nessun fiore."
La passione ti porta a vedere con una lucidità devastante ed una volta assaporata la bellezza senti come se non potesse mai possederti veramente.
Più la osservi e più ti senti disgiunto come se fossi sbagliato, come se in te non albergasse niente di altrettanto naturale.
"La poesia ci circonda ovunque, ma metterla per iscritto non è facile quanto vederla."
Ti senti come un bimbo staccato, appena nato, da sua madre. Ti sembra di non appartenere e tutto quello che vedi riflesso nelle persone ti genera un misto di tenerezza e gelosia. Così lontani dal capire cosa li circonda ma così inseriti nel disegno che ad un tratto diventan belli anche loro e non puoi fare a meno di amarli momentaneamente... di cercare la loro mano per essere parte del dipinto.
"Credo non ci sia nulla di più artistico che amare la gente."
Un attimo in cui smetti di guardare da fuori, smetti di guardarti dentro e t'irradi in quel sole finchè non brucia la pelle, finchè non fa male agli occhi, finchè l'afa non soffoca nessun altro otre te.
"Il pescatore sa che il mare è pericoloso e la tempesta terribile, ma non hanno mai ritenuto questi pericoli sufficienti per trattenerli a riva."
Destinati all'esilio, a vivere come se fosse una malattia che un po' la odi e un po' impari ad apprezzarla.
Sai che alla fine dei conti, anche se salti spesso nei dipinti, sarete soli tu e lei, come una condanna. Ed ogni volta ti chiedi quanto ne valga la pena usare la tua energia per un solo balzo, che poi non sai mai quanto tempo ti è concesso, appena assaporato vieni risputato fuori come se fossi disgustoso.
"Che sarebbe la vita senza il coraggio di tentare qualcosa?"
Allora valuti bene "il quando", "il come" ed "il perchè" ma sostanzialmente non rinunci mai a cercare l'appartenenza perchè sei veramente vivo solo finchè ami qualcosa, finchè hai la speranza d'esser amato da qualcosa...
"Ama molte cose, perchè è in questo la vera forza, e ciò che si fa con amore è ben fatto."
...Nonostante tu sia profondamente sbagliato.
Nonostante tu sia la medicina per le loro malattie:
la visione esatta di un mondo che gli altri occhi percepiscon distorto;
l'amore profondo, quello che dai senza volere un riscontro.
"Vorrei solo che mi accettassero per quel che sono."
Vorrei solo che mi accettassero con la pelle bruciata, con gli occhi chiusi e la bocca serrata. Perchè in realtà io non starei male in quel quadro se solo si riuscisse a capire che "non c'è blu senza giallo e senza arancio."
Ma anche se non arriveranno mai a comprenderlo "penso spesso che la notte è più viva e intensamente colorata del giorno."
Nella notte noi, pochi, tristi e magnifici spettatori.
Così impegnati a saltare, fra la gioia del non esser rinchiusi al dolore profondo di non essere inclusi.
Ci osserviamo per un attimo eterno, ci riconosciamo e fuggiamo.
Che senso ha vedere altri occhi lucidi guardare verso i colori?!?
I sintomi sono gli stessi e la febbre la sento a tempi alterni, un giorno brucia tutto e l'altro solo brividi di freddo.
"La normalità è una strada lastricata: è comoda per camminare, ma non vi cresce nessun fiore."
La passione ti porta a vedere con una lucidità devastante ed una volta assaporata la bellezza senti come se non potesse mai possederti veramente.
Più la osservi e più ti senti disgiunto come se fossi sbagliato, come se in te non albergasse niente di altrettanto naturale.
"La poesia ci circonda ovunque, ma metterla per iscritto non è facile quanto vederla."
Ti senti come un bimbo staccato, appena nato, da sua madre. Ti sembra di non appartenere e tutto quello che vedi riflesso nelle persone ti genera un misto di tenerezza e gelosia. Così lontani dal capire cosa li circonda ma così inseriti nel disegno che ad un tratto diventan belli anche loro e non puoi fare a meno di amarli momentaneamente... di cercare la loro mano per essere parte del dipinto.
"Credo non ci sia nulla di più artistico che amare la gente."
Un attimo in cui smetti di guardare da fuori, smetti di guardarti dentro e t'irradi in quel sole finchè non brucia la pelle, finchè non fa male agli occhi, finchè l'afa non soffoca nessun altro otre te.
"Il pescatore sa che il mare è pericoloso e la tempesta terribile, ma non hanno mai ritenuto questi pericoli sufficienti per trattenerli a riva."
Destinati all'esilio, a vivere come se fosse una malattia che un po' la odi e un po' impari ad apprezzarla.
Sai che alla fine dei conti, anche se salti spesso nei dipinti, sarete soli tu e lei, come una condanna. Ed ogni volta ti chiedi quanto ne valga la pena usare la tua energia per un solo balzo, che poi non sai mai quanto tempo ti è concesso, appena assaporato vieni risputato fuori come se fossi disgustoso.
"Che sarebbe la vita senza il coraggio di tentare qualcosa?"
Allora valuti bene "il quando", "il come" ed "il perchè" ma sostanzialmente non rinunci mai a cercare l'appartenenza perchè sei veramente vivo solo finchè ami qualcosa, finchè hai la speranza d'esser amato da qualcosa...
"Ama molte cose, perchè è in questo la vera forza, e ciò che si fa con amore è ben fatto."
...Nonostante tu sia profondamente sbagliato.
Nonostante tu sia la medicina per le loro malattie:
la visione esatta di un mondo che gli altri occhi percepiscon distorto;
l'amore profondo, quello che dai senza volere un riscontro.
"Vorrei solo che mi accettassero per quel che sono."
Vorrei solo che mi accettassero con la pelle bruciata, con gli occhi chiusi e la bocca serrata. Perchè in realtà io non starei male in quel quadro se solo si riuscisse a capire che "non c'è blu senza giallo e senza arancio."
Ma anche se non arriveranno mai a comprenderlo "penso spesso che la notte è più viva e intensamente colorata del giorno."
Nella notte noi, pochi, tristi e magnifici spettatori.
Così impegnati a saltare, fra la gioia del non esser rinchiusi al dolore profondo di non essere inclusi.
Ci osserviamo per un attimo eterno, ci riconosciamo e fuggiamo.
Che senso ha vedere altri occhi lucidi guardare verso i colori?!?
mercoledì 11 marzo 2015
Un ponte lascia passare le persone
A Berlino ti danno una mano.
Al ristorante, in metro, per strada.
Non sembra abbiano fretta e ci tengono ad aiutarti, non se ne vanno finchè non capiscono che hai capito.
Non accelerano il passo scusandosi perchè hanno un impegno, non si scusano perchè non sanno l'inglese o non desistono perchè il tuo inglese è veramente tremendo per esser compreso. Semplicemente sono presenti, in un modo tenero, pieno di tentativi, che non ti fa sentire mai sola in quella grande città.
A Berlino si tengono per mano.
Al ristorante, in metro, per strada.
Non si tengono a braccetto, non sembra cerchino supporto o protezione, sembra che vogliano camminare assieme.
Si tengono per mano i ragazzi, le ragazze e le coppie etero di qualsiasi età, come a dire: "ci sono ora e ci sarò dopo e non perchè hai bisogno e devo supplire le tue mancanze, ma perchè assieme faremo un percorso, ricco di tentativi, che non ti farà mai sentire sola... in quella grande città!"
Al ristorante, in metro, per strada.
Non sembra abbiano fretta e ci tengono ad aiutarti, non se ne vanno finchè non capiscono che hai capito.
Non accelerano il passo scusandosi perchè hanno un impegno, non si scusano perchè non sanno l'inglese o non desistono perchè il tuo inglese è veramente tremendo per esser compreso. Semplicemente sono presenti, in un modo tenero, pieno di tentativi, che non ti fa sentire mai sola in quella grande città.
A Berlino si tengono per mano.
Al ristorante, in metro, per strada.
Non si tengono a braccetto, non sembra cerchino supporto o protezione, sembra che vogliano camminare assieme.
Si tengono per mano i ragazzi, le ragazze e le coppie etero di qualsiasi età, come a dire: "ci sono ora e ci sarò dopo e non perchè hai bisogno e devo supplire le tue mancanze, ma perchè assieme faremo un percorso, ricco di tentativi, che non ti farà mai sentire sola... in quella grande città!"
mercoledì 4 marzo 2015
Questione di confini
Amo aspettare, non ho fretta.
Non ho mai fretta per niente, perchè so che tutto arriverà, arriverà quel film al cinema, uscirà finalmente il libro, aprirà quel locale, io partirò per un viaggio e tu mi risponderai al messaggio.
Sarà un cuore, perchè è sempre un cuore ed io sorriderò tutta, anche nella pancia.
Sorrido sempre quando mi arriva quel cuore perchè mi sciogli in una tenerezza che alle volte penso non m'appartenga... che sia solo tua.
Vorrei essere per tutti ciò che sono davanti ai tuoi occhi, tu che non vuoi dimostrarmi alcuna forza e che insieme semplicemente siamo.
Amo aspettare quando non ho fretta di leggerti, di sentirti, di vederti, quando non ho bisogno di te per fare il punto ed andare avanti, quando la mia voce sola può essere un sufficiente riassunto.
Amo aspettare quando non ho paura di perderti, che ti dimentichi, perchè io non riesco ad elemosinare tenerezza ed è uno schifo in tutta questa forza.
Non ho mai fretta per niente, perchè so che tutto arriverà, arriverà quel film al cinema, uscirà finalmente il libro, aprirà quel locale, io partirò per un viaggio e tu mi risponderai al messaggio.
Sarà un cuore, perchè è sempre un cuore ed io sorriderò tutta, anche nella pancia.
Sorrido sempre quando mi arriva quel cuore perchè mi sciogli in una tenerezza che alle volte penso non m'appartenga... che sia solo tua.
Vorrei essere per tutti ciò che sono davanti ai tuoi occhi, tu che non vuoi dimostrarmi alcuna forza e che insieme semplicemente siamo.
Amo aspettare quando non ho fretta di leggerti, di sentirti, di vederti, quando non ho bisogno di te per fare il punto ed andare avanti, quando la mia voce sola può essere un sufficiente riassunto.
Amo aspettare quando non ho paura di perderti, che ti dimentichi, perchè io non riesco ad elemosinare tenerezza ed è uno schifo in tutta questa forza.
«Tutto è pronto; la valigia,
le camicie, le mappe, la fatua speranza.
Tutto è pronto: il mare, l’atlante, l’aria.
Mi manca solo il quadro,
un diario di bordo, il dove, le carte
di navigazione, venti a favore,
il coraggio e qualcuno che mi ami
come non so amarmi io»
Juan Vicente Piqueras
martedì 3 marzo 2015
Do you speak?!?
Ma sì parliamone, parliamone di nuovo.
Mettiamo assieme tutte le mie parole in questa quiete d'inquietante chiarezza.
Prendiamo i tuoi discorsi velati di saccenza e ostentata sicurezza.
E' una sensazione che hai nella saliva, quando te ne rimane troppa in bocca... non ci siamo capiti neanche questa volta.
Eppure a qualcosa dovrà pur servire parlare.
Non può essere così stupidamente soggettivo che io, in ciabatte sorseggio tè, e tu, davanti a me, fai sesso.
Ma dovremmo proprio incontrarci un giorno per parlarne, parliamone di nuovo, magari quando avremo imparato entrambi l'italiano.
lunedì 2 marzo 2015
giovedì 26 febbraio 2015
Come Anatolij Evgen’evic Karpov e Garri Kimovic Kasparov
Tutti a consigliare di cambiare, di rinunciare, di esiliare.
Nessuno che ti dica continua a soffrire e lotta, lotta sempre per quello in cui credi e per quello che senti.
Allora gli occhi vengono d'improvviso folgorati dalla verità, che molti grandi poeti son stati curati perchè pazzi e son rimasti pazzi nonostante le cure e c'hanno regalato le più grandi emozioni di questo secolo.
Non farti curare mai, non farti dire quali rami tagliare che in natura nessuno taglia i rami agli alberi, sono loro a spezzarsi quando non ce la fanno più. Ma oramai nessuno tollera l'imprevisto, tutto calcolato, anche il dolore.
Non farti dire quello che non ti serve perchè quando non ti servirà più lo lascerai andare e in quello stesso momento ti sentirai sollevato.
Fino ad allora lotta con tutte le forze che riesci a trovare, con tutta la dignità che puoi possedere, lotta di strategia ma da una trincea, lotta come un giocatore di scacchi seduto per 20 ore davanti ad un tavolo fra il bianco e il nero senza fame e senza sete.
Perchè?!? Per regalare al mondo quello che più gli manca, la passione.
Visto che non hanno abbastanza coraggio per viverla almeno noi raccontiamogliela una bella storia.
[...] Da quella prima volta che i duellanti si sono incontrati e hanno iniziato a odiarsi di quel furore che solo gli scacchi sanno suscitare, sono cambiate molte cose. L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche non esiste più, la guerra fredda è finita, l’Armata Rossa che strategicamente veniva spostata dal Politburo sulla grande scacchiera del pianeta si è dissolta, è cambiato il modo stesso di combattere le guerre, è mutata l’economia, la società, la politica, da una parte e dall’altra del Muro, che pure è caduto.
Ma i duellanti sono ancora lì, immobili e immutati, impietriti, in bianco e nero, come il Cavaliere e la Morte. La partita continua. La Sfida, per essere davvero tale, deve essere eterna. Si ritroveranno oggi a Valencia per una esibizione che nel mondo degli scacchi suscita attesa, commozione, curiosità. Per Kasparov e Karpov significherà solo una cosa, la stessa di sempre: sofferenza. Venticinque anni fa, nel glaciale silenzio della sala delle Colonne, al Cremlino, in quell’epico scontro, i due figli giganti del più antico gioco del mondo soffrirono ininterrottamente dal settembre del 1984 al febbraio del 1985. Per conquistare il titolo di campione erano necessarie sei vittorie. I due Maestri giocarono 48 partite. Karpov ne vinse cinque, Kasparov tre, le altre 40 finirono in pareggio, fino a che la Federazione Internazionale decise di sospendere la sfida a salvaguardia della salute mentale dei contendenti. Karpov e Kasparov fino a quel momento erano rimasti seduti davanti ai loro pezzi per oltre 200 ore, avevano mosso 1652 volte, e avevano perso cinque chili di peso uno, sette chili l’altro. Quando non giocavano, studiavano. E quando non studiavano, giocavano. Le ore di sonno erano ridotte al minimo. La tensione psico-fisica era al punto di rottura. Ma se non li avessero interrotti, entrambi avrebbero continuato a giocare, sarebbero andati avanti all’infinito, come in quelle stampe antiche in cui si vedono due giocatori che cominciano la partita ragazzi e la finiscono vecchi.
[...] La sfida tra i due titani della scacchiera, i due «K» che con la loro forza di gioco hanno rifondato quella particolare forma di filosofia matematica che sono gli scacchi, dura da 25 anni, tra match e riposi. Al nuovo duello di Valencia si sono preparati con cura, come sempre. Kasparov si è allenato in Norvegia con il giovane prodigio Magnus Carlsen, 18 anni; Karpov si è isolato per una settimana sulla costa spagnola lavorando con diversi maestri e il computer. Oggi torneranno a sedersi uno di fronte all’altro e ricominceranno a odiarsi, come sempre. Chi vincerà, è indifferente. Shah Màt. Comunque finirà, morirà un re.
Luigi Mascheroni - Lun, 21/09/2009 - 09:07
Nessuno che ti dica continua a soffrire e lotta, lotta sempre per quello in cui credi e per quello che senti.
Allora gli occhi vengono d'improvviso folgorati dalla verità, che molti grandi poeti son stati curati perchè pazzi e son rimasti pazzi nonostante le cure e c'hanno regalato le più grandi emozioni di questo secolo.
Non farti curare mai, non farti dire quali rami tagliare che in natura nessuno taglia i rami agli alberi, sono loro a spezzarsi quando non ce la fanno più. Ma oramai nessuno tollera l'imprevisto, tutto calcolato, anche il dolore.
Non farti dire quello che non ti serve perchè quando non ti servirà più lo lascerai andare e in quello stesso momento ti sentirai sollevato.
Fino ad allora lotta con tutte le forze che riesci a trovare, con tutta la dignità che puoi possedere, lotta di strategia ma da una trincea, lotta come un giocatore di scacchi seduto per 20 ore davanti ad un tavolo fra il bianco e il nero senza fame e senza sete.
Perchè?!? Per regalare al mondo quello che più gli manca, la passione.
Visto che non hanno abbastanza coraggio per viverla almeno noi raccontiamogliela una bella storia.
[...] Da quella prima volta che i duellanti si sono incontrati e hanno iniziato a odiarsi di quel furore che solo gli scacchi sanno suscitare, sono cambiate molte cose. L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche non esiste più, la guerra fredda è finita, l’Armata Rossa che strategicamente veniva spostata dal Politburo sulla grande scacchiera del pianeta si è dissolta, è cambiato il modo stesso di combattere le guerre, è mutata l’economia, la società, la politica, da una parte e dall’altra del Muro, che pure è caduto.
Ma i duellanti sono ancora lì, immobili e immutati, impietriti, in bianco e nero, come il Cavaliere e la Morte. La partita continua. La Sfida, per essere davvero tale, deve essere eterna. Si ritroveranno oggi a Valencia per una esibizione che nel mondo degli scacchi suscita attesa, commozione, curiosità. Per Kasparov e Karpov significherà solo una cosa, la stessa di sempre: sofferenza. Venticinque anni fa, nel glaciale silenzio della sala delle Colonne, al Cremlino, in quell’epico scontro, i due figli giganti del più antico gioco del mondo soffrirono ininterrottamente dal settembre del 1984 al febbraio del 1985. Per conquistare il titolo di campione erano necessarie sei vittorie. I due Maestri giocarono 48 partite. Karpov ne vinse cinque, Kasparov tre, le altre 40 finirono in pareggio, fino a che la Federazione Internazionale decise di sospendere la sfida a salvaguardia della salute mentale dei contendenti. Karpov e Kasparov fino a quel momento erano rimasti seduti davanti ai loro pezzi per oltre 200 ore, avevano mosso 1652 volte, e avevano perso cinque chili di peso uno, sette chili l’altro. Quando non giocavano, studiavano. E quando non studiavano, giocavano. Le ore di sonno erano ridotte al minimo. La tensione psico-fisica era al punto di rottura. Ma se non li avessero interrotti, entrambi avrebbero continuato a giocare, sarebbero andati avanti all’infinito, come in quelle stampe antiche in cui si vedono due giocatori che cominciano la partita ragazzi e la finiscono vecchi.
[...] La sfida tra i due titani della scacchiera, i due «K» che con la loro forza di gioco hanno rifondato quella particolare forma di filosofia matematica che sono gli scacchi, dura da 25 anni, tra match e riposi. Al nuovo duello di Valencia si sono preparati con cura, come sempre. Kasparov si è allenato in Norvegia con il giovane prodigio Magnus Carlsen, 18 anni; Karpov si è isolato per una settimana sulla costa spagnola lavorando con diversi maestri e il computer. Oggi torneranno a sedersi uno di fronte all’altro e ricominceranno a odiarsi, come sempre. Chi vincerà, è indifferente. Shah Màt. Comunque finirà, morirà un re.
Luigi Mascheroni - Lun, 21/09/2009 - 09:07
sabato 14 febbraio 2015
La rabbia e L'amore.
- D. Millman
Quanto sto pensando all'amore, quanti libri, quante poesie, quanti discorsi...
Perché è qualcosa di magico quando vi è fra due persone, è più sconvolgente quando c'è fra due amici, è devastante quando sorpassa la specie.
E quanta rabbia accompagna l'amore costantemente, quando ti paralizza in lacrime e ovunque nel tuo corpo rimane solo "PERCHÈ?!?"
Un tempo avrei detto "toglietemi tutto" oggi affamata direi "datemene ancora, posso portare dentro ancora più rabbia e tutto l'amore."
domenica 8 febbraio 2015
Lettera ad una me stessa
Un giorno anche a te diranno che con il tempo passerà tutto, ma tu non sarai tutti e per te il tempo è solo un insieme di numeri e fra il primo minuto ed il secondo vi è l'infinito.
Non rimanere ad aspettare che arrivi, sicuramente, qualcuno di migliore. Rischi di aspettare all'infinito te stessa...
Non chiedere consigli o opinioni sulla tua vita perchè tanto non ti serviranno a molto, visto il continuo mutamento di ciò che siamo, e ti auguro che non avvenga mai in te un cambiamento dettato solo da un giudizio.
Cerca di rimanere fredda e razionale come chi è pronto alla battaglia, devi proteggere bene il tuo piccolo fuoco che anima i grandi ideali.
Ripara il tuo corpo e nutri la tua mente.
Ricomincia da capo, ricomincia dalle piccole cose come stare in piedi, camminare, poi impara di nuovo a parlare e guarda, guarda tutto, stupisciti e commuoviti.
Ama tutto quello che esiste nel mondo e tieniti lontana da tutto ciò che è privo di bellezza.
Cerca bene tutto quello che ancora brucia dentro gli occhi e nei cuori, circondati solo di veri guerrieri.
Oggi non so dirti se tutto questo servirà a qualcosa, sono ancora disperata a proteggere questa fiamma, che ci soffiano sopra da tutte le parti ed il vento... sapessi che vento, c'è tanto di quel freddo.
Posso solo dirti che sono fiera di me e di tutto l'amore che riesco ancora a dare e che gioco se c'è da giocare. Sono fiera di pensare ancora al dolore, prima a quello degli altri e solo alla fine al mio.
Fa veramente freddo e se potessi ti abbraccerei fino a far divampare nuovamente questi fuochi, finché non ricominci a respirare, perchè questo è un percorso a ritroso e solo dopo che sei stato abbracciato amorevolmente credo che ricomincerai a respirare come se fosse una cosa normale.
Non rimanere ad aspettare che arrivi, sicuramente, qualcuno di migliore. Rischi di aspettare all'infinito te stessa...
Non chiedere consigli o opinioni sulla tua vita perchè tanto non ti serviranno a molto, visto il continuo mutamento di ciò che siamo, e ti auguro che non avvenga mai in te un cambiamento dettato solo da un giudizio.
Cerca di rimanere fredda e razionale come chi è pronto alla battaglia, devi proteggere bene il tuo piccolo fuoco che anima i grandi ideali.
Ripara il tuo corpo e nutri la tua mente.
Ricomincia da capo, ricomincia dalle piccole cose come stare in piedi, camminare, poi impara di nuovo a parlare e guarda, guarda tutto, stupisciti e commuoviti.
Ama tutto quello che esiste nel mondo e tieniti lontana da tutto ciò che è privo di bellezza.
Cerca bene tutto quello che ancora brucia dentro gli occhi e nei cuori, circondati solo di veri guerrieri.
Oggi non so dirti se tutto questo servirà a qualcosa, sono ancora disperata a proteggere questa fiamma, che ci soffiano sopra da tutte le parti ed il vento... sapessi che vento, c'è tanto di quel freddo.
Posso solo dirti che sono fiera di me e di tutto l'amore che riesco ancora a dare e che gioco se c'è da giocare. Sono fiera di pensare ancora al dolore, prima a quello degli altri e solo alla fine al mio.
Fa veramente freddo e se potessi ti abbraccerei fino a far divampare nuovamente questi fuochi, finché non ricominci a respirare, perchè questo è un percorso a ritroso e solo dopo che sei stato abbracciato amorevolmente credo che ricomincerai a respirare come se fosse una cosa normale.
lunedì 2 febbraio 2015
La realtà è che siamo degl'ipocriti del cazzo
Je ne suis rien.
Je suis moi même,
une lame tranchante.
Je suis moi même,
une lame tranchante.
sabato 31 gennaio 2015
parlare di una freccia scagliata non è come scagliarla
Potrei dirti tutte le cose in cui ho sempre creduto.
Invece non ti dirò niente, mi limiterò a farle.
Perchè in realtà non conta il fatto che io ci abbia sempre creduto
conta il fatto che nonostante tutto io ci creda ancora
e non sarà certo l'elencarle che le renderà importanti
ma sarà la loro permanenza nel mio corpo
Invece non ti dirò niente, mi limiterò a farle.
Perchè in realtà non conta il fatto che io ci abbia sempre creduto
conta il fatto che nonostante tutto io ci creda ancora
e non sarà certo l'elencarle che le renderà importanti
ma sarà la loro permanenza nel mio corpo
giovedì 29 gennaio 2015
Il mondo non è giusto, il mondo gira.
Mi arrabbio ancora, mi arrabbio sempre.
È come il respiro che ribolle nello sterno e non entra e non esce e c'è, ma manca.
Capisci che è quello e non il cuore che fa male solo quando ti ricordi di respirare.
Riempire e svuotare i polmoni diventa come una carezza che ti fai e concentri lì il tuo pensiero, in quell'atto non affatto meccanico.
Ancora m'arrabbio, m'arrabbio proprio sempre quando deliberatamente vien fatto del male.
Non c'è più tenerezza nei miei occhi, non c'è compassione, non c'è quello che io potrei o non potrei fare. C'è solo rabbia, una rabbia silenziosamente potente, che rimane, lì nello sterno, silenziosa e potente.
domenica 25 gennaio 2015
Lo strano caso del sentimento immobile
Quando guardo vecchie fotografie sento il viso innamorato, piegato in quella smorfia dolcissima e morbida di chi viene contagiato dalla felicità.
Strano, amo quello che eri ma non amo quello che sei.
Amo quello che eravamo e non amo assolutamente ciò che siamo.
Strano, amo quello che eri ma non amo quello che sei.
Amo quello che eravamo e non amo assolutamente ciò che siamo.
mercoledì 21 gennaio 2015
Tante cose non capiamo perchè ci vengono spiegate sbagliate.
Ricordi quando guardavi dal lunotto posteriore quella bicicletta sempre più piccola all'orizzonte?
Ricordi quel lancinante dolore alle gambe nell'infinita corsa dietro al treno?
Ricordi quando ti dicevano che avreste potuto sentirvi per telefono e che vi sareste rivisti fra meno di un anno?
A quell'epoca un anno era lungo dalla Caduta dell'Impero Romano al Medioevo, dall'Umanesimo alla Rivoluzione francese, dalla Restaurazione alla Seconda Guerra Mondiale.
Quello che salutavi era il bambino che non avresti più rivisto perchè in un anno avrebbe costruito nuovi legami, avrebbe ascoltato altra musica, smesso di leggere i fumetti, fatto esperienze che potevano trasformarlo in un uomo.
Ricordi quando ti dicevano di non piangere?!?
Loro per cui un anno era fatto solo da circa 52 fine settimana e che tanto: "tu non cambi mai vero?!?"
Forse avrebbero dovuto dirti di piangere finchè non te ne facevi una ragione... che quello era l'amore.
Ricordi quel lancinante dolore alle gambe nell'infinita corsa dietro al treno?
Ricordi quando ti dicevano che avreste potuto sentirvi per telefono e che vi sareste rivisti fra meno di un anno?
A quell'epoca un anno era lungo dalla Caduta dell'Impero Romano al Medioevo, dall'Umanesimo alla Rivoluzione francese, dalla Restaurazione alla Seconda Guerra Mondiale.
Quello che salutavi era il bambino che non avresti più rivisto perchè in un anno avrebbe costruito nuovi legami, avrebbe ascoltato altra musica, smesso di leggere i fumetti, fatto esperienze che potevano trasformarlo in un uomo.
Ricordi quando ti dicevano di non piangere?!?
Loro per cui un anno era fatto solo da circa 52 fine settimana e che tanto: "tu non cambi mai vero?!?"
Forse avrebbero dovuto dirti di piangere finchè non te ne facevi una ragione... che quello era l'amore.
domenica 18 gennaio 2015
Almeno una volta al giorno
Almeno una volta al giorno è il numero di volte in cui mi sto ritrovando sulla tua pagina di facebook.
Almeno una volta al giorno è il numero di volte che penso forse di essermi innamorata di te.
Che poi ci penso meglio e non è mica possibile, no assolutamente, non può essere possibile per tanti di quei motivi...
Almeno una volta al giorno clicco sul profilo di qualcuna che ti ha messo "mi piace" e mi chiedo se stai uscendo con lei e se è per questo che non ti sento.
Almeno una volta al giorno mi dico: sii sincera, è solo perchè non ti cerca più!
Almeno una volta al giorno mi rimprovero certi voli pindarici e m'arresto, riempiendo di tanto altro la testa.
Almeno una volta al giorno è il numero di volte che penso forse di essermi innamorata di te.
Che poi ci penso meglio e non è mica possibile, no assolutamente, non può essere possibile per tanti di quei motivi...
Almeno una volta al giorno clicco sul profilo di qualcuna che ti ha messo "mi piace" e mi chiedo se stai uscendo con lei e se è per questo che non ti sento.
Almeno una volta al giorno mi dico: sii sincera, è solo perchè non ti cerca più!
Almeno una volta al giorno mi rimprovero certi voli pindarici e m'arresto, riempiendo di tanto altro la testa.
venerdì 16 gennaio 2015
Fra uomo e donna non metter l'amicizia.
Non ti sopporto più.
Non sopporto più che tu mi tratti come se non potessi vivere senza di me e poi vivi benissimo senza di me.
Non sopporto quest'amicizia che sa d'amore, che alle altre caria i denti e a noi in verità neanche lascia il dolce sulle labbra.
Rinchiudi in quella scatola tutte le tue belle parole, tutte quelle gonfie parole di tempo condiviso. Chiudile bene quelle parole che sembran cariche di segreti, tanto non ti servono in bocca, t'escon fuori dagli occhi tutte le volte che mi guardi.
Io non lo voglio più tutto questo.
Tutto questo non esserci "perchè non va bene", tutto questo non esserci "perchè non ho più bisogno", tutto questo non esserci "perchè mi vergogno".
lunedì 12 gennaio 2015
“Qualcuno con cui correre”
«Quasi non si parlarono e Tamar pensò che non aveva mai incontrato nessuno con cui si sentiva tanto bene tacendo».
David Grossman
sabato 10 gennaio 2015
Matematicamente tristi
Dicono che è staticamente impossibile che ogni coppia sia composta realmente da due persone perfette l'una per l'altra. Praticamente due persone si trovano e pur di non stare sole stanno infelici assieme.
Effettivamente non ho trovato riscontro che quanto enunciato sopra non corrisponda al vero.
Allora mi chiedo qual'è il giorno preciso in cui vi è stata quell'ora che conteneva il minuto in cui noi due siamo stati infelici.
giovedì 8 gennaio 2015
La verità è che...
Non mi manchi.
Non mi puoi mancare perchè ti parlo tutti i giorni.
Come sempre.
E tu mi rispondi, mi rispondi con le tue parole, con il tuo tono di voce, con i tuoi pensieri.
Come sempre.
Perchè quel film lo devi proprio vedere e l'altro giorno mi prendevano in giro perchè non so l'inglese, ma non come te.
Poi io su quell'attentato la penso in un altro modo, che poi è il tuo modo, perchè abbiamo sempre pensato fuori dal coro, ma ognuno in silenzio nella propria testa.
Solo che adesso siamo entrambi in silenzio... nella mia testa.
Spiegaglielo alla gente che puoi fare anche a meno dell'amore... è tutto il resto quello che ti frega.
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